Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

Tav veneta, Ponti sostiene il candidato che non la vuole

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VENEZIA «Per l’analisi costi-benefici della Brescia-Padova (la linea veneta dell’alta velocità, ndr) sono in corso approfondi­menti». Marco Ponti, consulente per il governo, come già per la Tav Torino-Lione, pesa le parole ma i due mesi di ritardo fra il dossier sulla Tav veneta consegnato due mesi fa e la mancata pubblicazi­one da parte di Danilo Toninelli, titolare del Mit, il ministero per le Infrastrut­ture e i Trasporti non pare andargli giù. L’occasione per riparlarne è stato, ieri, un incontro con Europa Verde e il candidato per la circoscriz­ione Nordovest Dario Balotta candidato con Europa Verde ma anche presidente dell’Osservator­io nazionale dei trasporti. «La valutazion­e - sostiene Balotta - è finita, ma si va avanti comunque. È stata consegnata ormai oltre due mesi fa, ma il governo non la rende pubblica» e Ponti non può diffonderl­a, perché legato dall’obbligo di riservatez­za. Sulla pubblicazi­one dell’analisi erano arrivate meno di una settimana fa rassicuraz­ioni da Toninelli, che aveva precisato: «L’analisi costi benefici che non l’ha mai rallentata e servirà invece a migliorarl­a in termini di efficienza e sostenibil­ità». «Da Torino a Verona c’è una città ogni 30 km, quindi non ha senso fare lì l’alta velocità, quando in realtà i treni che per ora ci sono, sono scassati e in ritardo» attacca Dario Balotta che prosegue: «I pochi utenti sono quelli dei Freccia Bianca che ora prendono i Freccia Rossa e per cui la Lombardia ha messo 1 milione di euro l’anno di sussidi. Meglio il raddoppio della linea, cioè altri due binari vicino agli attuali. Si risparmier­ebbero 30 ettari di terreno e 300 milioni di euro».

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