Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
Un ricordo di Pier Forni dalla Marca agli States
TREVISO Ha vissuto a Treviso la sua giovinezza prima di diventare uno dei più autorevoli e apprezzati studiosi di Boccaccio e Dante in America, dove insegnava letteratura italiana alla Johns Hopkins di Baltimora, e dov’è morto a 67 anni lo scorso primo dicembre per le complicazioni della malattia che l’aveva indebolito da tempo. Oggi pomeriggio, alle 18, è stato organizzato all’auditorium di Santa Croce un convegno in memoria di Pier Massimo Forni, docente universitario, filosofo, studioso, poeta, appassionato d’arte e calcio, con una carriera ricca di pubblicazioni e fondatore del movimento «Choosing Civility» per ricercare nella società la troppo spesso disattesa buona educazione, l’eleganza delle buone maniere: «Un giorno, mentre spiegavo la Commedia agli studenti, capii che per me era più importante che fossero cortesi, che non esperti di Dante». Era un trevigiano acquisito, Pier Massimo Forni, nato a Bologna nel 1951. Ma la sua giovinezza e le più profonde amicizie sono radicate in città, dove aveva frequentato il liceo classico Canova e giocato a pallone prima di trasferirsi negli Usa a metà degli anni ottanta. Ma qui tornava ogni volta gli fosse possibile e qui gli amici hanno deciso di rendergli omaggio invitando importanti personalità del mondo accademico nella sua Treviso: le relazioni del convegno saranno tenute da Renzo Bragantini (università La Sapienza) e Roberto Fedi (università di Firenze), con i contributi di Piero Marchettini e Carlo Pandolfi, alla presenza delle autorità cittadine e del presidente di Cassamarca Luigi Garofalo. Tanto era l’amore per la Marca che aveva chiesto alla moglie Virginia, dopo la sua morte, di poter consegnare le sue ceneri alla città dei suoi affetti.