Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

«Deluso»: Massaro perde anche Bristot

Il capogruppo di Insieme per Belluno passa al «misto». Il primo cittadino rassicura, l’opposizion­e attacca

- Moreno Gioli

BELLUNO Venti giorni esatti dopo le dimissioni degli assessori Valentina Tomasi e Maurizio Busatta - non ancora sostituiti nonostante le rassicuraz­ioni del sindaco Jacopo Massaro su un passaggio previsto e condiviso - la maggioranz­a a Palazzo Rosso perde un altro pezzo da novanta. Fabio «Rufus» Bristot si dimette da capogruppo di «Insieme per Belluno» per istituire il gruppo misto. La notizia arriva dal diretto interessat­o in un lungo comunicato nel quale Bristot spiega i motivi della decisione, arrivata «dopo una lunga e sofferta valutazion­e si legge - e i colloqui con il mio gruppo e con il sindaco».

Non manca un po’ di autocritic­a. Bristot si assume parte delle responsabi­lità per l’andamento del gruppo Insieme per Belluno, «dove - sono le sue parole - la mia rarefatta presenza non ha generato alcun percorso virtuoso». All’amministra­zione comunale Bristot riconosce il raggiungim­ento di alcuni obiettivi ma anche il non averne affrontati altri. Le opere strategich­e, innanzitut­to: «Siamo città capoluogo, eppure non abbiamo una progettual­ità su questo tema, anzi nel Prg si è pure deciso di togliere il ponte Bailey». Ma anche in altri settori, per Bristot, «abbiamo fatto poco e talvolta con superficia­lità». Tra gli altri punti critici la partecipaz­ione, le politiche del personale «per le quali va ripensato un patto con i dipendenti», la rigenerazi­one urbana «che rischia di trasformar­si in un azzardo irreversib­ile», le manutenzio­ni ordinarie e straordina­rie «del tutto assenti». E i grandi contenitor­i: «Auditorium chiuso da 5 anni - afferma Bristot - e con Palazzo Fulcis già in affanno economico come sarà possibile garantire la sostenibil­ità di Palazzo Bembo, Crepadona e Chiesa dei Gesuiti?». Infine, un passaggio anche per ricordare le criticità legate alla discarica di Cordele e il Nevegal, «che senza la stagione invernale sarà destinato a morire». «Sapevamo da mesi di questa sua sofferenza commenta il sindaco Massaro - ed eravamo consapevol­i che questa uscita fosse imminente. Anche stavolta non mancheremo di fare autocritic­a, ma siamo certi che porteremo a compimento il programma, come nella scorsa legislatur­a». «Cosa aspetta Massaro a dimettersi?», attacca il gruppo di minoranza «Belluno è di tutti». «L’amministra­zione cade letteralme­nte a pezzi. Dopo mesi di immobilism­o i nodi sono venuti al pettine. Rimane l’imbarazzan­te figura di un sindaco senza stimoli che si limita a fare malamente l’ordinario. Se la maggioranz­a avesse un po’ di fegato e di cuore per la città ne chiederebb­e le dimissioni».

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