Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
Giorgia d’Italia
«Sono onorata, ma penso solo all’Europeo Un posto tra le prime sei e poi l’Olimpiade»
La trevigiana Sottana diventa capitano della Nazionale
Non capita tutti i giorni di ritrovarsi a diventare il capitano della Nazionale. Tanto meno di ricevere i gradi nella propria terra, da dove è iniziato un sogno con la palla a spicchi. Primo giorno di ritiro pre Europeo e prima uscita ufficiale ieri per Giorgia Sottana, arrivata assieme al commissario tecnico Marco Crespi e alle 16 compagne a Treviso per la preparazione al prossimo evento continentale. Trent’anni, trevigiana doc, Sottana è una delle giocatrici più forti del continente, e dopo tante soddisfazioni arrivate con i club, ora vuole vivere un sogno a tinte azzurre all’Europeo. Sottana com’è diventare capitano della Nazionale?
«Andrò controcorrente, ma non era la mia principale aspirazione diventare capitano. Penso che si può essere leader in tanti modi, anche senza avere la targhetta di capitano. Però ovviamente sono felice ed onorata perché è una gran bella soddisfazione».
Un’emozione duplice perché arriva nella tua Treviso, da dove è iniziata questa incredibile carriera?
«È il primo raduno che faccio completo a Treviso, e già questo da solo basterebbe. Farlo da capitano è decisamente più bello».
Con quale obiettivo vi presenterete a questo Europeo?
«Come obiettivo minimo abbiamo la qualificazione al Pre Olimpico, quindi arrivare fra le prime sei squadre d’Europa, perché non ci vogliamo nascondere. Siamo un bel gruppo, l’abbiamo già mostrato: la nostra asticella d’impegno è molto alta e dobbiamo dimostrare di stare fra le migliori»
Che squadra sarà l’Italia di Giorgia Sottana?
«In questi quattro anni siamo cresciute, e abbiamo più esperienza. Abbiamo giocatrici che hanno potuto giocare nei migliori campionati europei e questo ci darà una marcia in più. Ci avviamo a questo Europeo con grandi speranze, così come le nostre avversarie».
Giocatrice, ma anche scrittrice: è appena uscito il suo primo libro…
«Faccio quello che mi sento, ho scritto questo libro, per raccontare il mio percorso. È un libro molto sincero e chi ha avuto modo di leggerlo mi ha già dato dei riscontri positivi. Lo presento domenica mattina, alla libreria Lovat, e per me è un’emozione in più poterlo fare a casa mia, a Villorba dove sono cresciuta e dove tutto ha avuto inizio. Spero che possa essere utile per chi lo leggerà, ma sicuramente aiuterà a fare del bene, visto che l’intero ricavato sarà devoluto in beneficenza».
Com’è stata la sua stagione in Turchia?
«Non è stata brillante, perché ci sono stati dei problemi con i passaporti e quindi non ho mai giocato nel campionato turco, disputando di fatto soltanto l’Eurolega. Ho finito presto e quindi sono tornata a casa presto. Non è stata un’annata soddisfacente. Ormai però è andata, e guardo a futuro e a questi impegni con la Nazionale che è stato il lavoro fatto quest’anno».
Sabato 1 giugno sarete di scena a Ponzano nell’amichevole contro l’Ucraina. Si preannuncia una grande partecipazione di pubblico.
«Chiunque ha visto giocare la Nazionale in questi mesi non è mai andato via deluso. Trasmettiamo grande emozione, perché chiunque entri in campo dà sempre il massimo per la maglia azzurra. Penso che l’aspetto fondamentale è proprio la consapevolezza dell’importanza del ruolo di ognuno di noi, non solo fra le giocatrici, ma anche nel resto del gruppo».
La leadership
Si può essere leader in tanti modi, anche senza avere la targhetta di capitano. Però sono felice
Il primo libro
Ho voluto raccontare il mio percorso. È un libro molto sincero e chi l’ha letto l’ha apprezzato