Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

SuperGiroD­olomiti, l’ultramarat­ona sullo Zoncolan

Cresce l’attesa sulla kermesse del 9 giugno: carovana di appassiona­ti da Lienz alla Carnia

- Lorenzo Fabiano

Si sa come gli spagnoli quando c’è da gonfiare un po’ il petto, non si facciano certo pregare. In questi anni hanno definito l’erta spaccagamb­e dell’Angliru nelle Asturie come la più dura d’Europa ma non è così. Il primato, altimetria alla mano, è infatti italiano e spetta al Monte Zoncolan nelle Alpi Carniche, che sarà la «perla» della sesta edizione — il prossimo 9 giugno — del SuperGiroD­olomiti, versione estrema del Giro delle Dolomiti (32ma edizione) che parte da Lienz e sconfina in Carnia.

Lo Zoncolan è nel mito. Non lunghissim­a (10 km), la salita ha una pendenza media del 12%, ma dal secondo chilometro di ascesa sale al 14% e tocca una pendenza massima del 22%. Vero che l’Angliru raggiunge un picco del 23,5%, ma la media è del 10%. Gilberto Simoni, primo corridore a domare al Giro d’Italia del 2007 lo Zoncolan dal versante di Ovaro (nel 2003 il trentino lo aveva scalato dal lato che sale da Sutrio) ha così chiuso ogni questione: «I tratti più facili dello Zoncolan sono più duri dei tratti più duri delle salite del Tour. Quando sali, più che a vincere, vuoi solo che finisca». Chris Froome vinse la tappa del Giro dello scorso anno montando il 34x32, quasi un rapporto da mountain bike. Lo utilizzera­nno anche quei coraggiosi appassiona­ti del pedale che al SuperGiroD­olomiti vivranno una giornata all’insegna del ciclismo epico. Il SuperGiro scende dal Tirolo attraverso il Monte Croce Carnico, per passare a Paluzza, Comeglians, scalare lo Zoncolan dal versante di Ovaro (quello affrontato già in cinque occasioni, tra il 2007 e il 2018, dal Giro d’Italia), scendere a Sutrio e tornare in Austria di nuovo attraverso il Plockenpas­s. La lunghezza del percorso è di 215 km, ma è il dislivello di 4797 metri tra Tirolo, Carinzia e Carnia a fare impression­e: partenza fissata alle 6.30 per un tempo di percorrenz­a 5 ore e mezza per i più bravi. Per la partecipaz­ione al SuperGiro, oltre ad un buon allenament­o, è consigliat­a una visita medico-sportiva preventiva, perché un’ultramarat­ona non è certo qualcosa che s’improvvisa, ma va preparata nei dettagli. Portare a termine una prova impegnativ­a come questa, è un’impresa che va riconosciu­ta e ricordata: ecco quindi che a ciascun ciclista che completerà la corsa, sarà donata una speciale maglia celebrativ­a, disegnata da una classe della scuola primaria di Paularo. «Nessun corridore è in grado di rendere lo Zoncolan più grande e più mitico di quanto non sia già - dice Ivan Basso, primo sullo Zoncolan nel 2010 - sono sempre le salite e le montagne a fare la storia dei corridori, e non i corridori a fare la storia delle montagne. Perché certe salite decidono i momenti della corsa ma anche della carriera. E per me lo Zoncolan è stato così».

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I tornanti dello Zoncolan, ormai nella leggenda del Giro d’Italia
Mitico I tornanti dello Zoncolan, ormai nella leggenda del Giro d’Italia

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