Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
L’«eleganza» di Bossi Fedrigotti il premio Campiello alla carriera
Attenta osservatrice del costume italiano, una vita dedicata alla scrittura tra articoli di cronaca e romanzi, i suoi libri si distinguono per lo stile raffinato e mai dissacrante che affonda nella memoria della sua famiglia. È stato assegnato a Isabella Bossi Fedrigotti il Premio Fondazione Il Campiello 2019. La giornalista e scrittrice milanese originaria di Rovereto (Trento) ritirerà il riconoscimento alla carriera il 14 settembre al Gran Teatro La Fenice di Venezia in occasione della finale del Premio Campiello. Firma di punta del Corriere della Sera, Bossi Fedrigotti «è una scrittrice - ha dichiarato Matteo Zoppas, presidente di Fondazione Il Campiello e Confindustria Veneto - che i lettori del Campiello hanno
sempre apprezzato, dal romanzo Casa di Guerra del 1983 (Premio Selezione Campiello), a Di buona famiglia, che vinse il Premio Campiello nel 1991». Da sempre impegnata nella difesa dei diritti, Isabella Bossi Fedrigotti ha esordito nella narrativa con Amore mio, uccidi Garibaldi (1980). Da allora una serie di romanzi di successo, tradotti in varie lingue. Tiene una rubrica settimanale sull’edizione milanese del Corriere e un forum di conversazione sul Corriere on line. «La narrativa della Bossi Fedrigotti - ha marcato Piero Luxardo, presidente del Comitato di Gestione Premio Campiello - esplora la banda di oscillazione compresa fra ipocrisia e rispetto, fra rassegnazione e rivolta, in una dimensione di colta, inedita eleganza». Intanto, il 31 maggio alle 10.30 al Palazzo del Bo di Padova verrà annunciata la cinquina finalista del concorso letterario e il vincitore del Premio Campiello Opera Prima.