Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
Il corteo per l’ambiente «dirotta» e invade il Put: traffico nel caos Insulti a Conte. Lui: «Maleducati»
TREVISO Non volevano che il corteo fosse solo una sfilata dentro le mura della città, volevano lasciare il segno e farsi vedere da tutti. Per questo sono usciti, i ragazzi di «Fridays For Future»: arrivati a Santi Quaranta, e senza preavvisare le forze dell’ordine che seguivano la manifestazione per garantirne la sicurezza, si sono spostati di corsa sul Put immobilizzandolo per quasi mezz’ora.
Una deviazione non prevista: «Ci bloccano il futuro e noi blocchiamo la città» gridavano. «Se non ci ascoltano - ha detto Damiano Vincelli, tra i coordinatori del movimento dobbiamo alzare la voce. Abbiamo voluto creare appositamente questo disagio, il problema dell’inquinamento riguarda tutti». Con i loro striscioni e cartelli colorati, i quasi mille sull’asfalto hanno costretto le auto a fermarsi. Risultato: traffico in tilt, strade di immissione come imbuti.
«Abbiamo simbolicamente bloccato il Put per dire basta ai livelli di Pm10 inaccettabili, al consumo del suolo ed ad una città a misura d’auto e non di persone» hanno ribadito sui social gli attivisti Fff. Anche se di simbolico c’era poco, considerato il consapevole caos che ne è uscito.
Alcuni studenti hanno anche tentato dei blitz dentro le scuole superiori, al Riccati in piazza Vittoria e al Duca degli Abruzzi, il liceo che si trova lungo il percorso del corteo: con le loro tutine bianche hanno cercato di appendere uno striscione e fare un intervento dalle finestre, ma sono stati subito fermati e fatti uscire dagli insegnanti.
Rispetto al Fridays For Future di marzo l’adesione è stata dimezzata: tanti giovani, meno famiglie e adulti a seguire il corteo ispirato dalle battaglie dell’attivista adolescente Greta Thunberg. Ma gli studenti si mobilitano e il segnale si sente.
Nelle stesse ore, a Ca’ Sugana, la giunta approvava la delibera con cui il Comune di Treviso entra in una rete anti-inquinamento: è il «Protocollo aria», intesa fra i capoluoghi di provincia veneti per coordinare le attività di supporto alle azioni previste dal piano regionale. «Per evitare le polemiche degli anni scorsi - ha spiegato l’assessore all’ambiente Alessandro Manera - abbiamo deciso di produrre una delibera comune e un’ordinanza che renda omogenei i provvedimenti antismog, un piano di lavoro collettivo e un’azione coordinata con la Regione».
A manifestazione finita, un gruppetto di studenti che rientrava dal corteo si è lanciato in cori e insulti contro la Lega, il sindaco, assessori e consiglieri che inauguravano il mercato sulle mura. Gli adulti presenti hanno abbozzato un mezzo sorriso, ma il commento è arrivato poco dopo direttamente da Mario Conte: «Maleducazione, sporcizia, plastica e lattine lasciate ovunque, cori d’odio. Prima di manifestare per l’ambiente impariamo a volerci più bene. È stata l’ennesima strumentalizzazione, tanti buoni propositi ma poi si razzola male, molto male».
Il sindaco Hanno lasciato rifiuti ovunque, da che pulpito...