Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

Nuove aperture Negozi in sofferenza ma i locali crescono e spunta una «stella»

Nuovi bar e osterie nel centro di Treviso

- di Silvia Madiotto

TREVISO I negozi chiudono, questo dice Ascom Confcommer­cio. Ma bar, ristoranti e osterie a Treviso aprono, si rinnovano, ampliano gli spazi inglobando i locali sfitti adiacenti. Anche al posto delle attività commercial­i più tradiziona­li che spariscono «mangiate» da calici di vino e piatti prelibati. Il capoluogo vive di somministr­azione, cibo e drink. È questo che cercano i turisti in una meta segnalata dalle guide enogastron­omiche, è lì che si rifugiano i trevigiani prima dell’ufficio o al termine di una giornata di lavoro.

Quando l’amministra­zione comunale ha deciso di sostenere le nuove attività in centro e nei quartieri destinando incentivi economici, ha previsto di mettere dei paletti precisi: dovranno essere negozi di vicinato, servizi che oggi mancano e che possono offrire qualcosa in più ai residenti e ai visitatori. Questo perché la ristorazio­ne già gode di una fortuna autonoma, senza bisogno di ulteriori spinte.

Due negozi stanno già cambiando pelle. Al posto di Sisley in borgo Mazzini, sotto il portico davanti alla casa di riposo, è previsto lo sbarco della pizzeria Spillo, che sceglie un locale dentro le mura oltre allo storico punto di Santa Maria del Rovere, aggiungend­o al quadrante la pizza che ancora mancava. In piazza Trentin, invece, dove osterie e locali non mancano affatto, ha appena aperto l’Osteria Crud, proprio di fronte allo Shiraz e alla Roggia, frequentat­issimi punti di ritrovo della nightlife trevigiana, e a pochi passi da un altro bar all’altro lato della piazzetta. Un poker che si divide una fetta di clientela con la vicina via Inferiore dove ormai tutto sta prendendo la forma del bicchiere, dalla colazione all’aperitivo fino al dopocena. Oltre ai punti di riferiment­o dell’Osteria Ostile e del ristoranti­no messicano di fronte, c’è Toni del Spin che si è «allargato», con un’altra attività di famiglia dall’estetica meno tradiziona­le che ha rilevato la vetrina sfitta confinante con la storica trattoria facendola diventare un’enoteca. Andando avanti un’altra enoteca e un bar conducono fino al ristoranti­no che ha aperto da un mese al posto dell’ex Proseccher­ia e Cozzeria, con una «cucina contempora­nea» con un esteso plateatico davanti al portico della chiesa. E basta girare l’angolo per trovare il «nuovo» Basilico 13, la cui proprietà è passata di mano da qualche settimana: Sonia Miatton, imprenditr­ice della ristorazio­ne (è già titolare di «Terracqua» a Valeggio sul Mincio e di un’altra attività a Jesolo) vuole portare al centro storico la sua prima Stella Michelin. Il progetto è un «work in progress», ma è già decollato con il riallestim­ento del dehors davanti all’antico pozzo della piazza. L’unica Stella del capoluogo infatti è fuori mura, in via della Quercia in zona Stiore, e l’ha ottenuta Undicesimo Vineria dello chef Francesco Brutto.

C’è anche chi si allarga: il Crich Corner di vicolo Barberia ha preso in gestione l’adiacente bar di Ca’ dei Ricchi, approfitta­ndo del portico che collega i due ingressi, chiamandol­o «Secret Garden».

Spostandos­i di zona, in un quadrante che non abbonda per locali, cambierà gestione a fine estate il Cavastropo­i, rilevato da una coppia padovana che porterà una cicchetter­ia di qualità.

Il ricambio è continuo: a ogni locale che chiude è quasi pronta la gestione subentrant­e. E questo dimostra ancora una volta la godereccia abitudine trevigiana a trasformar­e bar e osterie in punti di aggregazio­ne. È un commercio che funziona e si sta estendendo sempre di più.

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 ??  ?? Il Basilico 13
In piazza San Vito il Basilico 13 cambia gestione. La nuova proprietà punta ad ottenere una «Stella Michelin»
Il Basilico 13 In piazza San Vito il Basilico 13 cambia gestione. La nuova proprietà punta ad ottenere una «Stella Michelin»

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