Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
Italrugby, colonia biancoverde Ruzza: «L’obiettivo? I quarti»
Mondiali in settembre, il padovano tra i 21 Leoni convocati da O’Shea
TREVISO Se domani riprenderà il ritiro del Benetton, con gli uomini di Kieran Crowley che dopo un giugno di intenso lavoro hanno avuto due settimane di riposo, parallelamente c’è una buona parte della dei Leoni coinvolta in un altro raduno, quello della Nazionale n scena a Pergine Valsugana, in Trentino, in vista della Rugby World Cup che si terrà in Giappone a partire dal 20 settembre.
Dal 2 al 7 giugno e dal 23 al 26 giugno sono andate in scena le prime due finestre della lunga preparazione estiva degli Azzurri, e nella terza parte della marcia di avvicinamento all’appuntamento mondiale — iniziata domenica scorsa e che terminerà oggi — dei 42 elementi convocati dal coach dell’Italrugby Conor O’Shea, ben 21 fanno parte del Benetton. Una Nazionale italiana composta quindi a metà da interpreti biancoverdi. Si va dai piloni Ferrari, Pasquali, Quaglio, Riccioni (prima chiamata per lui) e Zani; come tallonatore c’è Makelara, anche lui esordiente; tra le seconde linee ci sono Budd, Fuser, Lazzaroni, Ruzza e Zanni; da flanker Negri e Steyn; mediano di mischia Tebaldi e i numeri 10 Allan e McKinley. Tra i centri Morisi, Zanon e Benvenuti, le ali-estremi biancoverdi sono Esposito e Hayward. La «colonia» azzurra dei Leoni continuerà poi il programma di allenamenti personalizzati nelle strutture trevigiane, anche se tra una settimana si ritroveranno in Trentino per l’ultima parte del ritiro a Pergine Valsugana, perché poi ad agosto ci saranno i test match pre-mondiali in cui O’Shea potrà valutare l’affinità e il livello tecnico e fisico della Nazionale.
Ed ora in Trentino, tra i Leoni chiamati dallo staff tecnico italiano, c’è Federico Ruzza. Nato a Padova, compirà 25 anni il 4 agosto e si è guadagnato la chiamata in azzurro dopo una stagione a dir poco magnifica. Seconda linea più utilizzata da Crowley, l’ex Zebre quest’anno è stato quello che ha rubato più touche (7) in Pro14; meglio ha fatto solamente Beirne (9) del Munster. Un Ruzza che a suon di ottime prestazioni si sta ritagliando spazio nella Nazionale e guarda dritto al mondiale. «Una rassegna quadriennale è il compimento di un percorso per tutte le squadre. Dare il 100% è il minimo e la vetrina è impareggiabile. Ora è importante prepararci bene e al risultato penseremo più in là» spiega il biancoverde a Rugbymeet. Con l’Italia inserita nel girone B insieme a Nuova Zelanda, Sudafrica, Namibia e Canada, il sogno per la truppa di O’Shea sarebbe quello di arrivare tra le prime due del gruppo e accedere ai quarti di finale.
«Non ci siamo mai riusciti, è il nostro obiettivo» specifica Ruzza. La seconda linea fa anche il punto sulla prossima stagione in maglia Benetton, lui che a febbraio ha rinnovato fino al 2021 con i colori trevigiani e quest’anno giocherà in Champions Cup: «Una sfida di un livello superiore che però affrontiamo al 100%. Le italiane hanno sempre partecipato alla Champions con timidezza — dice l’avanti biancoverde — ma ora c’è più consapevolezza».
Federico Ruzza Il Mondiale rappresenta il completamento di un lavoro di quattro anni, dare il 100% è il minimo