Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
Feltre, aria più pulita Ma in provincia preoccupa lo smog da stufe e caminetti
BELLUNO La qualità dell’aria in provincia continua a essere positiva per alcuni aspetti, ma negativa per altri. Ieri mattina, a Palazzo Piloni, si è riunito il Tavolo tecnico zonale per fare il punto sugli ultimi dati dell’Arpav, l’agenzia ambientale della Regione. Sul fronte delle Pm10 il trend si conferma in calo. Il superamento del valore limite giornaliero, dal 2005 al 2018, è rimasto sempre entro la soglia dei 35 sforamenti all’anno per le stazioni di
Belluno e Alpago.
Quella di Feltre ha mostrato invece un decremento consistente, dal picco dei 102 sforamenti del 2006 ai 28 del 2018. A richiamare l’attenzione dei tecnici Arpav è il dato relativo al benzo(a)pirene che, nel Bellunese, mostra concentrazioni più elevate rispetto alla soglia limite fissata a 1 ng/m3 (nanogrammo al metro cubo). La stazione di Belluno ha segnato una media di 1,4 ng/m3 nell’agosto 2018 e 1,1 ng/m3 in quello del 2019. Mentre la stazione di Feltre, nelle stesse date, ha registrato i valori di 1,6 e 1,5 ng/m3.
Il benzo(a)pirene è un idrocarburo policiclico, classificato come potenzialmente cancerogeno, che deriva dalla combustione delle stufe e dei caminetti. Importante quindi informarsi sugli incentivi per la rottamazione delle vecchie stufe, sulla qualità della biomassa da utilizzare come combustibile e sul modo di utilizzare i camini in modo corretto.
Il crollo delle Pm10 Nella seconda città della provincia limiti sforati 28 volte nel 2018: 102 nel 2006