Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
«Wanbao Acc», le assemblee: venerdì tutti in Prefettura
Sicurezza, alla cartiera «Reno De Medici» lunedì scorso sciopero compatto
BORGO VALBELLUNA «Tutti i lavoratori devono aderire, non uno di meno». La mette così Massimo Busetti, componente della Rsu (Rappresentanza sindacale unitaria) per la Uilm-Uil. Stavolta la «spada di Damocle» pende su tutti i 285 dipendenti dello stabilimento, e non solo su alcuni, come accadde con le 76 lettere di licenziamento del settembre 2018. In gioco c’è la vendita della fabbrica «Wanbao Acc Italia» di Mel o forse la sua chiusura. E venerdì sarà sciopero e presidio in Prefettura.
Di anno in anno, l’impianto ha perso importanza e personale. L’ultima gestione, quella cinese di «Wanbao» – colosso del settore che appartiene a sua volta alla municipalità di Guangzhou — non è riuscita a invertire la rotta. Non sono bastati il taglio dei costi di produzione e il tentativo di aumentare la produzione di compressori per frigoriferi: entrate ed uscite non si equivalgono.
La multinazionale cinese ha parato il colpo per un po’, mettendoci una pezza. Ora, sembra non sia più intenzionata a farlo. Le intenzioni della proprietà si sapranno solo il 24 ottobre, quando azienda e sindacati si troveranno a Roma al ministero dello Sviluppo economico (Mise). «Wanbao» si era data un mese di tempo per decidere: vendere o rilanciare.
«Sono anni che si va avanti così — continua Busetti — I dipendenti sono comprensibilmente sfiduciati. È per questo che devono lanciare un segnale».
Ieri le assemblee dei lavoratori. Hanno detto sì allo sciopero di quattro ore di dopodomani, quando i dipendenti raggiungeranno, partendo alle 10 del mattino da Mel, la Prefettura. Lì un presidio, mentre una delegazione di sindacati e «tute blu» incontrerà il titolare di Palazzo dei Rettori, Francesco Esposito.
«Il segnale? Anzitutto una compatta adesione» afferma Busetti. Come dire: se non ci aiutiamo noi, chi lo farà per noi?
La pensa così anche Stefano Bona (Fiom-Cgil). «L’aria è pesante, ma dobbiamo essere pronti alla lotta — rintuzza — Pacifica, s’intende, ma non dobbiamo trascurare alcuna iniziativa per far valere le nostre ragioni».
Per ora i sindacati non hanno organizzato manifestazioni eclatanti. L’idea è che, se il 24 ottobre «Wanbao» dichiarasse di voler vendere l’azienda, non sarebbe una grande idea far scappare i clienti con una lunga serie di scioperi.
A proposito di scioperi, per quello proclamato lunedì scorso dai sindacati alla storica cartiera «Reno De Medici» di Santa Giustina, l’adesione è stata «totale», fanno sapere i rappresentanti dei lavoratori. I 200 dipendenti hanno incrociato le braccia quattro ore per ognuno dei tre turni di lavoro. Si protesta, dicono i sindacati, per la sicurezza.
«Ad oggi — affermano Giuseppe Vallotto ( Fistel Cisl), Mauro De Carli (Cgil) e Fabrizio De Bortoli (Uilcom Uil) — il numero degli infortuni nella cartiera durante le lavorazioni è raddoppiato rispetto all’anno precedente: da quattro a otto. La situazione è preoccupante e la reticenza dei vertici aziendali ad affrontare con i sindacati il problema è inaccettabile: dopo l’ultimo incidente, avvenuto più di un mese fa, siamo riusciti ad ottenere un incontro solo alla fine di ottobre».
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