Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
Venezia, ore di tregua tornano i turisti Ma sale la paura per il terzo allarme
VENEZIA I veneziani in coda davanti alle macellerie, ai negozi di ferramenta, ai supermercati che ieri, per la prima volta, hanno riaperto dopo l’acqua granda di martedì notte. E i turisti in fila indiana sulle passerelle in piazza San Marco, le comitive a Rialto, gli orientali in acqua con gli stivaloni usae-getta e i bastoni da selfie. Complici la tregua concessa dalla pioggia, il sole e la marea massima «solo» a 105 centimetri, ieri Venezia è tornata quasi alla normalità.
Ma è la tregua dei giorni pari. E oggi, che è dispari, c’è il terzo allarme rosso nel giro di una settimana e l’acqua nella prima parte della giornata non scenderà mai sotto il livello dei 110 centimetri. Che è la minima prevista alle 6,50 del mattino dopo una punta da 130 alle tre del mattino e una di 160 a mezzogiorno e mezza. A Chioggia le paratoie sul Canal Vena resteranno chiuse fino a quando non ci sarà il deflusso. «Possiamo pensare al pattinatore quando roteando su se stesso restringe le braccia e così aumenta la velocità. La configurazione meteo di questi giorni nel bacino Adriatico ha qualcosa di simile».
Il responsabile del Centro Maree del Comune di Venezia AlvisePapa spiega così il susseguirsi di acque alte da allarme rosso: l’anticiclone delle Azzorre sul Portogallo e l’anticiclone sui Balcani fanno confluire vento e pioggia sull’Adriatico. «Questa configurazione sta forzando venti di scirocco in modo più o meno costante da almeno otto giorni».
E oggi è uno di quegli otto giorni. Salteranno perfino le messe, quelle delle 10,30 e delle 12 in Basilica a San Marco, per esempio. Venezia si affida alla Madonna della Salute: martedì apre il ponte votivo e inizia il pellegrinaggio, ha annunciato il Patriarca. Oggi resteranno chiusi tutti i musei Civici eccetto il Correr e anche lo storico caffè Florian chiude i battenti fino a martedì. Il susseguirsi di alte maree eccezionali ha causato danni importanti a impianti, arredi, pavimentazioni. «Verrà riaperto non appena saranno garantite le normali condizioni di fruibilità e servizio», annuncia la direzione. Le scuole riapriranno invece lunedì perché la tregua dei giorni pari ha permesso alle squadre di elettricisti e tecnici di rimettere in sesto gli impianti. «Restano da sistemare alcuni ascensori e delle murature ammalorate nelle scuole in centro storico, che però non compromettono l’erogazione l’erogazione del servizio – spiega l’assessore ai Lavori Pubblici, Francesca Zaccariotto –. I danni maggiori si erano avuti al Lido e Pellestrina. I sistemi elettrici sono però stati tutti ripristinati e lunedì è previsto il rientro in classe».
Alle superiori i tecnici della Città Metropolitana «hanno fatto i salti mortali e sono riusciti a riattivare elettricità e riscaldamento – dice il delegato Saverio Centenaro –. Per motivi di sicurezza in alcuni istituti saranno disattivati gli impianti al piano terra, dove non ci sono aule». Stivaloni d’obbligo nelle zone basse perché il picco di marea da un metro e cinque sarà a ridosso dello squillo della campanella di fine lezioni, alle 12,50.
«Venezia supererà anche questa. Come un atleta che subisce un grave infortunio e poi si rialza», fa sicuro Gianluca Vialli. In una piazza baciata dal sole, col tran tran dei turisti tornato ai livelli soliti, il capo delegazione della Nazionale di calcio ha portato la sua solidarietà alla città insieme al portiere Gigi Donnarumma e al presidente della Figc Gabriele Gravina. «La nostra presenza con tutta la Nazionale è un messaggio di affetto e testimonianza alla città – sorride il numero uno della federazione -. Vogliamo lasciare qualcosa di concreto, parlerò con il sindaco per una nostra iniziativa». Dopo giorni di tonno, mais e scatolette, ieri i veneziani hanno fatto la fila davanti a supermercati, panettieri e macellai che hanno riaperto. Le folle più pazienti attendevano davanti ai negozi di ferramenta: sono andati a ruba soprattutto paratie di legno, viti, cacciaviti.