Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
Wanbao Acc, tute blu in strada Auto bloccate per farsi sentire
Protesta contro l’annuncio di chiusura: oggi presidio davanti al municipio
BORGO VALBELLUNA Ieri, dopo le assemblee, i lavoratori hanno fermato il traffico automobilistico per un’ora, nel primo pomeriggio, alla rotonda di fronte allo stabilimento a Villa di Villa a Mel. E oggi, faranno un presidio di fronte al municipio di Borgo Valbelluna, dove alle 19 si terrà il Tavolo istituzionale di sorveglianza con enti territoriali interessati, Regione, Provincia, sindacati, parlamentari bellunesi e vertici cinesi dell’azienda.
I dipendenti di «Wanbao Acc Italia» (ex «Zanussi Elettromeccanica»), la fabbrica di compressori per frigoriferi che occupa 285 persone, studiano altre iniziative di protesta, insieme ai loro rappresentanti. Ma la situazione è così complicata da richiedere, secondo il deputato del Pd Roger De Menech, l’immediato intervento del governo: «Il Mise (ministero dello Sviluppo economico, Ndr) rimetta in moto la procedura concorsuale, quella che c’era prima dei cinesi e si attivi per cercare un acquirente».
Gli fa eco Stefano Bona (Fiom Cgil): «Wanbao Acc Italia sia inserita nel decreto exIlva, per il Bellunese la fabbrica di Mel conta quanto l’acciaieria per la Puglia». Ancora più drastico il deputato di
Forza Italia Dario Bond: «L’esecutivo deve tenere con la proprietà una linea dura, paragonabile a quella che sta portando avanti con ArcelorMittal. Si valutino eventuali profili di responsabilità».
Ma c’è grande preoccupazione a tutti i livelli territoriali. In un recente vertice tra l’azienda e le Rsu (Rappresentanze sindacali unitarie), il responsabile dello stabilimento Haijiang Lu avrebbe affermato che l’azienda andrà avanti fino ad esaurimento delle riserve in cassa cioè fino alla fine di febbraio e di aver comunicato a clienti e fornitori che dopo quella data non garantirà la produzione. «Questo è allarmante — afferma Mauro Zuglian (Fim-Cisl) — Significa mettere in difficoltà lo stabilimento nel caso vi fosse qualcuno intenzionato a rilevarlo. L’azienda ha anche fatto sapere che non promuoverà un secondo incarico per la ricerca dell’acquirente, ora affidato al network globale di consulenza Pwc (PricewaterhouseCoopers di Londra). Noi puntavamo sul commissario Maurizio Castro».
Rapporti tra azienda e sindacati deteriorati. «I cinesi non sono più i nostri interlocutori — termina Zuglian — Parliamo col govero».
Tavolo
Il summit tra politici, sindacati, parlamentari e vertici cinesi ora considerati inattendibili