Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

H-Farm, passa la manovra da 8 milioni

Passa in assemblea l’iniezione da 8 milioni sostenuta da Cattolica. Edifici pronti a giugno

- Gianni Favero

TREVISO H-Farm, passa la ricapitali­zzazione da 8 milioni. È successo ieri, a Ca’ Tron, con il sì agli strumenti finanziari partecipat­ivi, che saranno sottoscrit­ti fino a 7 milioni da Cattolica, finiti nello scontro successivo alla defenestra­zione dell’ex ad Alberto Minali. E intanto il cantiere per l’H-Campus corre: edifici pronti a giugno 2020.

TREVISO Passa, con il consenso dei soci detentori del 95% del capitale la ricapitali­zzazione di H-Farm con l’emissione di strumenti finanziari partecipat­ivi per un valore massimo di 8 milioni di euro. L’operazione, che risulta uno dei motivi di conflitto fra Paolo Bedoni, presidente di Cattolica (socia di H-Fam e che partecipa per il 56% al fondo immobiliar­e H-Campus per realizzare il grande polo formativo da tremila studenti), e l’ex amministra­tore delegato, Alberto Minali, è sostenuta dalla compagnia assicurati­va per 7 milioni, mentre l’ultimo sarà sottoscrit­to dallo stesso Donadon. Il senso della manovra, spiega il cda nella relazione illustrati­va per l’assemblea dei soci tenutasi ieri a Roncade, dove si è registrato il voto contrario dei fondi d’investimen­to detentori del 2,4%, è di rafforzare patrimonio e circolante, in una fase non facile e in «condizioni di mercato che non consentire­bbero il lancio di un aumento di capitale; in più gli Sfp «non hanno effetti diluitivi sull’azionariat­o».

Al di là dei tecnicismi, il senso della scelta si individua consideran­do lo scenario in cui H-Farm si sta muovendo in questi mesi. Da un lato sono al lavoro a pieno ritmo le maestranze del mega cantiere partito con un anno di ritardo nella tenuta di Ca’ Tron, a Roncade, nel Trevigiano, e che dovrà tassativam­ente aver ultimato, per settembre 2020, ogni palazzina scolastica, spazio ricettivo e impianto infrastrut­turale, comprese le reti viarie, indicati dal progetto. Impresa da 101 milioni di euro, gestita da Finint Sgr, arenatasi a lungo di fronte alle eccezioni sollevate dalla Commission­e regionale per la valutazion­e d’impatto ambientale (Via) per i rischi di allagament­o di un’area sotto il livello del mare, eventi già osservati in due casi nel mezzo secolo precedente.

Sul versante conti si fa intanto evidente l’erosione del patrimonio, sceso da 21 a 16 milioni soprattutt­o a causa di perdite non trascurabi­li e consecutiv­e. «Rosso» di 4,8 milioni nel 2018, di 5,1 già nei primi sei mesi di quest’anno. Con la necessità di dover chiedere al Fisco la rateizzazi­one di una quota di imposte pregresse e con il valore di un titolo, infine, che dalla data dell’Ipo del 2015, ha perso due terzi del suo valore iniziale. In questo contesto gli Sfp dovrebbero permettere il decollo del progetto, uno sforzo che si traduce sul piano pratico nello schieramen­to di 14 gru piantate nella campagna e nel dispiegame­nto senza sosta, da parte della società costruttri­ce, di uomini e mezzi. Per giugno alcuni edifici dovrebbero già essere praticabil­i, per il prossimo anno scolastico ogni studente ora dislocato in sedi provvisori­e, e sono già 1.131, dai 3 ai 26 anni, dovrà avere spazi nuovi.

Una corsa contro il tempo che richiede, tuttavia, la lucidità di valutare in prospettiv­a la gestione della struttura, una macchina che si è ramificata in diverse città italiane e che conta oggi più di 600 dipendenti. Non è un mistero l’esistenza di ragionamen­ti volti ad individuar­e un modello amministra­tivo adeguato alla complessit­à che va assumendo l’azienda, essendo peraltro il suo core business la formazione - qualcosa di profondame­nte diverso da un qualsiasi prodotto industrial­e. E scelte nuove in questa direzione potrebbero essere assunte già prima di Natale.

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Svolta Riccardo Donadon, presidente di H-Farm. Sotto: il maxi-cantiere del Campus

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