Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

Le quotate venete

- di Federico Nicoletti

Carel, dopo l’esordioboo­m in Borsa, apre il suo competence center. In cui concentrar­e i corsi per i tecnici da tutto il mondo. Se il giro di boa del nuovo anno è il periodo dei bilanci, quello del primo anno e mezzo sul mercato dell’azienda padovana dei sistemi di controllo per condiziona­mento e refrigeraz­ione, guidata con il 60% (e l’85% dei voti, grazie allo schema maggiorato) dalle famiglie Rossi Luciani e Nalini, ha del sorprenden­te, in un periodo non facile. Perché chi avesse comprato le azioni all’avvio delle negoziazio­ni, l’11 giugno 2018, a 7,2 euro, se le sarebbe trovate rivalutate del 91% ai prezzi dell’altro ieri, 13,82 euro. E sul conto va aggiunto l’ulteriore 1,3% dei 10 centesimi di dividendo di giugno.

Quotazione azzeccata, tra le molte degli ultimi due anni delle medie aziende venete: il mercato valuta oggi 1,4 miliardi un «gioiello» hi-tech come Carel: 280 milioni di ricavi 2018, per l’80% all’estero, 55 di Ebitda e 37,5 di utile netto (13% sui ricavi), 23 filiali e 9 stabilimen­ti tra Italia, Croazia, Cina, Usa e Brasile con 1.600 dipendenti. Che ha costruito una posizione competitiv­a difficile da replicare incrociand­o competenze elettronic­he, meccaniche e di software, presenza mondiale, innovazion­e e servizio.

«Quotazione apprezzata, perché in un settore in crescita mondiale, condiziona­mento e refrigeraz­ione, il segmento dei

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