Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
Le quotate venete
Carel, dopo l’esordioboom in Borsa, apre il suo competence center. In cui concentrare i corsi per i tecnici da tutto il mondo. Se il giro di boa del nuovo anno è il periodo dei bilanci, quello del primo anno e mezzo sul mercato dell’azienda padovana dei sistemi di controllo per condizionamento e refrigerazione, guidata con il 60% (e l’85% dei voti, grazie allo schema maggiorato) dalle famiglie Rossi Luciani e Nalini, ha del sorprendente, in un periodo non facile. Perché chi avesse comprato le azioni all’avvio delle negoziazioni, l’11 giugno 2018, a 7,2 euro, se le sarebbe trovate rivalutate del 91% ai prezzi dell’altro ieri, 13,82 euro. E sul conto va aggiunto l’ulteriore 1,3% dei 10 centesimi di dividendo di giugno.
Quotazione azzeccata, tra le molte degli ultimi due anni delle medie aziende venete: il mercato valuta oggi 1,4 miliardi un «gioiello» hi-tech come Carel: 280 milioni di ricavi 2018, per l’80% all’estero, 55 di Ebitda e 37,5 di utile netto (13% sui ricavi), 23 filiali e 9 stabilimenti tra Italia, Croazia, Cina, Usa e Brasile con 1.600 dipendenti. Che ha costruito una posizione competitiva difficile da replicare incrociando competenze elettroniche, meccaniche e di software, presenza mondiale, innovazione e servizio.
«Quotazione apprezzata, perché in un settore in crescita mondiale, condizionamento e refrigerazione, il segmento dei