Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
«Avete rotto» Zaia alza i toni il M5s si ribella «Vergognoso»
Maniero: «Detto da uno del partito che vuole pieni poteri fa un po’ sorridere»
VENEZIA Per l’addio alla «Lega Nord» e il benvenuto alla «Lega per Salvini» l’onore del microfono, fra i governatori del Nord sul palco del congresso di Milano, ieri, è andato al solo Luca Zaia. Che, va detto, l’ha brandito con piglio a dir poco energico. «Il Paese non può avere i grillini in mezzo alle palle» ha ruggito il governatore ai 500 fra parlamentari, consiglieri regionali e delegati per, poi, rincarare la dose con un «I grillini hanno portato odio sociale ma il Paese così non cresce». La chiusa è ancor più incendiaria: «Milioni di persone hanno votato a favore dell’autonomia, ma questi perfetti dittatori decidono poi cosa bisogna fare».
Le reazioni del Movimento, in Veneto, non tardano ad arrivare. Alvise Maniero, deputato veneziano e, in pectore, nuovo presidente della commissione d’inchiesta sulle banche commenta così: «Perfetti dittatori? Detto da un esponente del partito che ha invocato i pieni poteri fa un po’ sorridere. Seminatori di odio sociale? Ricordo a Zaia che il Reddito di cittadinanza ha ridotto del 60% il tasso di povertà in Italia, Veneto incluso. Temo che l’odio sociale si potrebbe scatenare se fosse di dominio pubblico che per la Pedemontana i costi sono aumentati di sei volte e che i benefici saranno goduti dai privati». A stretto giro interviene anche l’altro nome di peso del Movimento in Veneto, il ministro per i Rapporti con il parlamento, Federico D’Incà che posta: «Vorrei ricordare a Zaia che l’unico seminatore di odio a livello nazionale si chiama Matteo Salvini, e lo fa anche attraverso i suoi canali social grazie ad uno strumento che la stampa ha ribattezzato “la bestia” e che serve a creare odio sociale all’interno della rete. Mi viene da pensare che, come ha detto il governatore - ma in modo abbastanza più colorito e adeguato alla strategia del suo partito -, i grillini vengano percepiti come fastidiosi perché hanno tolto di mezzo una vecchia politica che aveva fatto soltanto danni con i governi Berlusconi/Lega».
Il ministro rivendica: «Il M5s si è impegnato ogni giorno con onestà, anche con il taglio dei parlamentari, a dimostrare che la politica può essere fatta al servizio delle persone e non semplicemente al servizio dei potenti, come tante e troppe volte è stato fatto nel passato proprio da chi oggi usa toni così coloriti». La chiusa è fra il cordiale e il sarcastico: «E siccome noi siamo differenti, a Zaia voglio fare i miei migliori auguri di buone feste, auspicando che sia per tutti un periodo propizio per riflettere sul futuro di questo Paese». In coda anche i consiglieri regionali 5s che scrivono: «Nemmeno ci offendono le parole di Zaia: si tratta della tipica reazione del sistema della politica dei partiti che è terrorizzata da riforme che possono cambiare il Paese».
Nelle ore in cui si incendiava la polemica politica, intanto, sciamavano da Milano i veneti presenti al congresso. Nicola Finco, capogruppo in Regione e membro del direttorio alla guida della segreteria nathional con Lorenzo
Fontana, Erika Stefani e Roberto Marcato, si dice molto soddisfatto: «Nessuna contestazione, è filato tutto liscio».
Sul piatto c’era il cambio di statuto della Lega Nord che consente, ora, il doppio tesseramento anche col soggetto gemello. Per ora le segreterie restano tali e quali e fanno riferimento al vecchio partito, la Lega Nord-Liga Veneta. Ma sarà questione di pochi mesi prima che tutto confluisca anche formalmente nella Lega per Salvini. Entusiasti militanti e consiglieri regionali come Luciano Sandonà: «È stato davvero molto interessante per discutere del futuro della Lega e il messaggio è chiaro: c’è da lavorare ancor di più».