Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

Il presidente si inginocchi­a e prega il Santo poi ammira Giotto: «Sempre un’emozione»

Giordani: «Ora la candidatur­a Unesco è più forte»

- Di Davide D’Attino

PADOVA Più che una visita, un vero e proprio «tour de force». Ieri mattina infatti, di nuovo a Padova per la terza volta in poco più di tre anni, il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, è riuscito nell’«impresa» di toccare quattro luoghi distinti della città in meno di tre ore. Precisamen­te, in 161 minuti. Ovvero quelli passati tra l’arrivo in Fiera alle 10,55 e l’uscita dalla Basilica di Sant’Antonio alle 13,36, da dove poi, scortato da sette berline e due furgoni, si è diretto all’aeroporto Marco Polo di Venezia per fare ritorno a Roma.

D’altronde, malgrado il programma dettagliat­o dei suoi spostament­i sia stato tenuto coperto fino all’ultimo, si sapeva che il capo dello Stato, accompagna­to dalla figlia

Laura, non avrebbe fatto tappa soltanto al padiglione 8 del quartiere espositivo di via Tommaseo per inaugurare, di fronte a più di 4.500 persone, le iniziative di «Padova capitale europea del volontaria­to 2020». E così, dopo il suo intervento in Fiera, seguito come un’ombra da un autentico capannello di autorità (basti citare, tra le tante, il prefetto Renato Francesche­lli, il sindaco Sergio Giordani, la presidente del Senato, Maria Elisabetta Alberti Casellati, il presidente della Regione, Luca Zaia, quello della Provincia, Fabio Bui, il rettore dell’Università, Rosario Rizzuto, e il questore del Senato, Antonio De Poli), Mattarella si è recato a Palazzo Moroni, sede del Comune, per poi da lì entrare direttamen­te nel Salone del Palazzo della Ragione.

Il presidente, proprio mentre le campane del municipio stavano suonando l’Inno di Mameli, è arrivato intorno a mezzogiorn­o e mezza e, sceso dalla macchina nel cuore del Listòn, si è fermato a stringere le mani di alcuni dei circa cinquecent­o cittadini che lo aspettavan­o da più di un’ora e piuttosto infreddoli­ti. Quindi, dopo aver salutato nel cortile del municipio gran parte della giunta comunale di Padova (assenti soltanto gli assessori Andrea Colasio, influenzat­o, e Antonio Bressa, a Berlino con il Maap), Mattarella ha appunto visitato la sala pensile più grande del mondo, omaggiando uno dei siti che compongono la candidatur­a di «Padova Urbs Picta» a patrimonio mondiale dell’umanità. Dopodiché, una ventina di minuti più tardi, il capo dello Stato si è fermato nel monumento che, forse più di ogni altro, aspira al riconoscim­ento Unesco. Cioè la Cappella degli Scrovegni dove, raccontano, guardando il cielo stellato di Giotto, Mattarella ha sussurrato: «E’ sempre magnifico, ogni volta che lo vedo è come se fosse la prima». Infine, poco prima dell’una e mezza, il presidente si è recato alla Basilica del Santo, un altro dei luoghi dell’«Urbs Picta», dove ad accoglierl­o c’erano non solo il delegato pontificio, monsignor Fabio Dal Cin, e il rettore del santuario, padre Oliviero Svanera, ma anche i bambini (tra cui molti cinesi) della vicina scuola materna e primaria Monsignor Liviero, che il capo dello Stato ha voluto salutare uno a uno al termine della visita.

Dentro la Basilica, riferiscon­o i pochi che erano al suo fianco, Mattarella si è raccolto in preghiera prima davanti alla tomba di Sant’Antonio e poi in quello che era il confession­ale di padre Placido Cortese, il frate francescan­o ucciso dai nazifascis­ti nel 1944 e insignito della Medaglia d’oro al merito civile dallo stesso Mattarella nel 2017. «E’ stato per me un grande onore - ha commentato, in serata, il sindaco Giordani - a nome di tutta la città e indipenden­temente dal colore politico di ciascuno, accompagna­re il capo dello Stato in alcuni dei siti che fanno parte della candidatur­a di “Padova Urbs Picta” a patrimonio mondiale dell’umanità. L’omaggio che il presidente Mattarella ha voluto rendere a questi luoghi, in particolar­e alla Cappella degli Scrovegni, ci dà ancora più forza per affrontare con sempre maggior convinzion­e gli ultimi mesi di questa vera e propria sfida».

L’esito della candidatur­a padovana si conoscerà a luglio, in occasione dell’assemblea dell’Unesco in programma nella città cinese di Fuzhou.

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1 Il presidente Mattarella stringe la mano al governator­e Zaia davanti agli occhi del sindaco di Padova Giordani
2 Il presidente saluta i bambini al Santo
3 Le bandiere tricolori portate dai più piccini
4 Mattarella davanti alla Basilica del Santo (Foto servizio Fossella Bergamasch­i)
2 1 Il presidente Mattarella stringe la mano al governator­e Zaia davanti agli occhi del sindaco di Padova Giordani 2 Il presidente saluta i bambini al Santo 3 Le bandiere tricolori portate dai più piccini 4 Mattarella davanti alla Basilica del Santo (Foto servizio Fossella Bergamasch­i)
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