Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

Sosta selvaggia e accessi in centro Stretta sui permessi Ztl dei corrieri

Si comincia dal Calmaggior­e, le consegne si dovranno fare solo in orari stabiliti

- Silvia Madiotto

TREVISO Prima di tutto il Calmaggior­e, poi il resto del centro storico: comincia la stretta del Comune sui furgoni e i corrieri che consegnano merce in centro, e che breve verranno equiparati ai caricoscar­ico. Significa che ci saranno restrizion­i orarie per l’ingresso in centro nelle zone a traffico limitato, consentend­o di accedere solamente negli orari di minore impatto sulla vita cittadina, e il parcheggio si potrà fare solo sugli stalli riservati. Non più davanti ai portici, quindi, o davanti ai negozi, nella prima e più importante zona pedonale della città che durante il giorno sembra un’area di sosta qualsiasi. L’obiettivo è ridurre le file d’auto a zero.

Martedì in giunta l’assessore alla mobilità e vicesindac­o Andrea De Checchi porterà la prima delibera che va a riordinare gli ingressi nelle ztl di Treviso, a cui ne seguiranno altre per la limitazion­e delle permanenze e le nuove autorizzaz­ioni dei permessi per residenti e commercian­ti.

Da tempo in municipio è emersa la volontà di trovare una soluzione alla selva di veicoli di grosse dimensioni che entrano ed escono dai varchi elettronic­i per consegnare pacchi (voluminosi e non).

«Assimilare i vettori ai carico scarico»: questa è l’indicazion­e che darà De Checchi. Oggi il pass per la ztl ha una validità di due ore, consente 20 minuti di permanenza e può essere richiesto nell’arco delle 24 ore. L’obiettivo è contenere gli ingressi in due fasce orarie, mattina e pomeridian­a, ben delimitate ovvero non quando la città richiede maggiore vivibilità. Sarà più complicato per gli operatori, soprattutt­o i corrieri e i grandi gruppi, ma può essere anche uno stimolo a razionaliz­zare i trasporti e ridurre il numero di mezzi in circolazio­ne.

Dopo il Calmaggior­e si passerà alle altre ztl e, successiva­mente, a una revisione del sistema dei varchi di accesso che oggi leggono il numero di targa e segnalano le infrazioni; dovranno essere in grado anche di calcolare entrata e uscita per far rispettare i 20 minuti di permanenza. «In un tempo ravvicinat­o vorremmo emettere nuovi permessi in deroga solo per la ztl di pertinenza» spiega De Checchi. Bisogna

però ristudiare l’intero sistema elettronic­o e ci vorrà del tempo.

Il tema dei parcheggi è uno di quelli più urgenti per l’organo politico di Ca’ Sugana: «Dipende da diversi fattori che dobbiamo coordinare con la viabilità e l’assetto del trasporto pubblico – spiega il vicesindac­o -. Le strategie sulla sosta dipendono dalle risultanze del Pums che si concluderà tra un mese. Abbiamo ereditato un project financing che dobbiamo capire come governare assieme a Parcheggi Italia. Infine c’è il bando per la sosta pubblica, oggi affidata ad Apcoa, che scadrà a novembre». E l’accordo con Parcheggi Italia è dirimente: se il multipiano a pagamento al Cantarane si farà (come da contratto con la giunta Manildo) o se rimarrà a raso e gratuito (come vuole la giunta Conte) può condiziona­re la mappa della città come un domino. Dipenderà da quello anche il fast park in via Lancieri da Novara. «È una soluzione da portare avanti nell’ottica di un quadro definitivo – secondo De Checchi -. Non ho mai nascosto che ritengo necessario un parcheggio all’ex Siamic, una zona che ha bisogno di riqualific­azione e in cui l’offerta di sosta è scarsa».

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