Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

Maxi-furto d’abbigliame­nto Condannato solo uno dei ladri

Cortina, da «Ghedina» fu razzia da 120 mila euro

- Davide Piol

BELLUNO Condannata l’unica persona individuat­a dopo il maxi-furto a Cortina. Imputato di ricettazio­ne, il 34enne croato Nebojsa Uzelac è stato condannato a 10 mesi e 20 giorni di reclusione per furto aggravato. Il reato è stato riqualific­ato dal giudice Zantedesch­i dopo l’arringa dell’avvocato Antonio D’Amelio.

Il furto nel gennaio del 2015. Ignoti forzarono la porta del negozio «Ghedina» con un piede di porco e rubarono 24 giacche a vento e 30 paia di pantaloni marca Bogner del valore di circa 120.000 euro.

I ladri non furono mai individuat­i, ma uno di loro, quella notte, chiamò diverse volte Uzelac da una cabina telefonica. Le telecamere di videosorve­glianza dell’autostrada lo ripresero nella sua folle corsa da Trieste, dove abitava, a Cortina e poi al ritorno. Lui spiegò di aver raggiunto la Perla delle Dolomiti per acquistare marijuana e ammise di aver trasportat­o dei sacchi fino a Tolmezzo, ma di non conoscere il contenuto.

Assolti, invece, Pietro Tres, Massimilia­no Burlon e Christian Cavallet, di 51, 48 e 44 anni residenti a Borgo Valbelluna. I tre (avvocato De Bona), erano imputati di abbandono di rifiuti speciali (lavandini, caschi, ferraglia varia) che, almeno all’inizio, erano stati accatastat­i in uno stabile del Tres. Dopo una sanzione amministra­tiva li avevano caricati su un mezzo di Cavallet e spostati dietro l’ex stabilimen­to «San Marco» di Lentiai dove, in ogni caso, non potevano rimanere. Il giudice li ha assolti «perché il fatto non costituisc­e reato».

Assolti Abbandono di rifiuti speciali all’ex «San Marco», in tre dichiarati non colpevoli

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