Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
Maxi-furto d’abbigliamento Condannato solo uno dei ladri
Cortina, da «Ghedina» fu razzia da 120 mila euro
BELLUNO Condannata l’unica persona individuata dopo il maxi-furto a Cortina. Imputato di ricettazione, il 34enne croato Nebojsa Uzelac è stato condannato a 10 mesi e 20 giorni di reclusione per furto aggravato. Il reato è stato riqualificato dal giudice Zantedeschi dopo l’arringa dell’avvocato Antonio D’Amelio.
Il furto nel gennaio del 2015. Ignoti forzarono la porta del negozio «Ghedina» con un piede di porco e rubarono 24 giacche a vento e 30 paia di pantaloni marca Bogner del valore di circa 120.000 euro.
I ladri non furono mai individuati, ma uno di loro, quella notte, chiamò diverse volte Uzelac da una cabina telefonica. Le telecamere di videosorveglianza dell’autostrada lo ripresero nella sua folle corsa da Trieste, dove abitava, a Cortina e poi al ritorno. Lui spiegò di aver raggiunto la Perla delle Dolomiti per acquistare marijuana e ammise di aver trasportato dei sacchi fino a Tolmezzo, ma di non conoscere il contenuto.
Assolti, invece, Pietro Tres, Massimiliano Burlon e Christian Cavallet, di 51, 48 e 44 anni residenti a Borgo Valbelluna. I tre (avvocato De Bona), erano imputati di abbandono di rifiuti speciali (lavandini, caschi, ferraglia varia) che, almeno all’inizio, erano stati accatastati in uno stabile del Tres. Dopo una sanzione amministrativa li avevano caricati su un mezzo di Cavallet e spostati dietro l’ex stabilimento «San Marco» di Lentiai dove, in ogni caso, non potevano rimanere. Il giudice li ha assolti «perché il fatto non costituisce reato».
Assolti Abbandono di rifiuti speciali all’ex «San Marco», in tre dichiarati non colpevoli