Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
Ascopiave, blitz in casa di A2a con le azioni cedute da Malvestio
Mossa in Acsm, alleata di Milano. Con un segnale di rimbalzo a Verona e Vicenza
Risiko delle utility, Ascopiave risponde all’attacco e porta la guerra in casa di A2a con le azioni vendute da Malvestio. L’operazione è stata chiusa ieri. E riguarda complessivamente il passaggio di mano del 3,67% delle azioni di Acsm Agam, la multiutility quotata di Como, Lecco, Monza e Sondrio, di cui il colosso di Milano e Brescia è partner al 41%. Il tutto in una proprietà blindata da un patto di sindacato sul 90% delle azioni e un flottante in Borsa di solo il 10%. Una realtà nata nella sua versione attuale tre anni fa e che rappresenta il prototipo di quell’alleanza «federalista» che A2a punta ora a replicare in Veneto, con la fusione a tre che sta procedendo con Agsm Verona e Aim Vicenza.
E come in un risiko vero e proprio, Como è stata scelta a Treviso come terreno di scontro per replicare all’operazione con cui, la scorsa settimana, A2a aveva messo piede in Ascopiave, acquisendo il 4,16% da Amber per 41 milioni di euro, dopo che il fondo aveva piazzato l’altro 2,5% ad Hera, alleata di Ascopiave nelle società di vendita del gas sul mercato libero. Operazione che aveva creato preoccupazione nella galassia Asco, per le azioni di disturbo che A2a potrebbe mettere in moto. E che era apparsa soprattutto come un segnale lanciato ad Ascopiave ed Hera, dopo le critiche espresse sull’alleanza con Agsm-Aim per la scelta di A2a senza gara, di star fuori dalla partita con Verona e Vicenza.
Al blitz ha replicato ieri Ascopiave. Che ha comunicato di aver acquisito il 3,67% di Acsm Agam, in un’operazione che a valore di mercato (l’azione ieri ha chiuso a 2,34 euro, in crescita dell’11%, e del 22% da fine gennaio), vale 17 milioni di euro. Operazione in cui fondamentale è stato il dialogo tra il presidente di Ascopiave, Nicola Cecconato, e l’avvocato Massimo Malvestio, fin qui il più duro oppositore al piano superiore di Asco Holding, della linea di comando leghista con Plavisgas. È stato proprio Malvestio a servire ad Ascopiave l’assist decisivo per la replica, con la vendita del 3,5% delle azioni di Acsm Agam della Sgr Praude e di Plavisgas. Quota di minoranza, ma decisiva nella società lombarda, perché permette, con un flottante di appena il 10%, di controllare la maggioranza delle minoranze. Con l’effetto di avere in mano un potere di veto su alcune operazioni, molto più forte di quello che A2a detiene in Ascopiave.
Il primo test lo si è avuto lo scorso anno, quando Praude è riuscito ad aggiudicarsi la nomina del presidente del collegio sindacale. E lo stesso dovrebbe avvenire, il prossimo anno, con la nomina del membro di minoranza del consiglio di amministrazione. A differenza di quanto possa fare A2a in Ascopiave, nonostante l’aver a spanne speso il doppio di Asco, il cui 4% è inferiore al 4,5% di Asm Rovigo, che tra l’altro può facilmente coalizzarsi con il 6% dei sindaci «ribelli».
Non solo. L’attacco di A2a su Ascopiave ha finito per mettere in mezzo nella guerra, per motivi del tutto estranei, la società, e i Comuni proprietari, che avevano creduto nell’operazione «federalista». Messaggio di rimbalzo mandato anche a Verona e Vicenza. L’altro effetto paradossale riguarda la legge Madia. L’assetto finale di Acsm era stato definito tre anni fa con l’ingresso di Comuni, e il conferimento di patrimoni, in una società quotata, proprio per mettersi in regola con la riforma delle partecipate. Ma ora, con il passaggio del 3,65% da un fondo d’investimento ad una società che lo deterrà in via stabile, viene meno il flottante minimo del 10%. Se non verrà ricostituito, potrebbero venir meno la quotazione e gli effetti sulla Madia.
L’ultima delle conseguenze riguarda i rapporti in casa, a Treviso. L’operazione Cecconato-Malvestio segnala la ricucitura del rapporto con i soci privati di Asco Holding e l’assenza di contatti tra questi e A2a. Che lascia immaginare, a questo punto, che il gioco possa spingersi fino ad una pace generalizzata al piano alto della Holding. Su quell’ultimo 0,7% di Plavisgas intorno a cui restano aperte le cause legali e che potrebbe essere l’unica vera porta di A2a nella scatola di controllo di Ascopiave.