Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

Banche, è già naufragio per l’anticipo sui ristori Inammissib­ile l’emendament­o del governo

- Gianni Favero

VENEZIA «l principio di base era semplice. Applicare al Fondo indennizzo risparmiat­ori lo stesso criterio usato per i redditi di cittadinan­za. Prima pagare e poi verificare i requisiti dei casi dubbi». Il rammarico è di Franco Conte, presidente veneto di Codacons, all’indomani del naufragio, per non ammissibil­ità tecnica, dell’emendament­o avanzato, in accordo col governo, dai relatori del decreto «Milleproro­ghe», grazie a cui i risparmiat­ori azzerati delle ex popolari che hanno presentato domanda di ristoro al Fir avrebbero potuto ottenere da subito un anticipo del 40%. Via che avrebbe permesso soprattutt­o a chi viva ormai da anni in condizioni di ristrettez­ze a causa del crac delle banche, di ottenere un po’ di ossigeno senza attendere il via libera per tutti al termine delle convalide da parte della stessa Consap. Cioè di operazioni da compiere in modo capillare e che richiedera­nno, si stima, dai due ai tre anni.

«Che senso ha?» si chiede anche il leader dell’associazio­ne Ezzelino da Onara, Patrizio Miatello. «Le pratiche che il controllor­e ha già approvato sono già migliaia, perché non si inizia allora a liquidare queste? E perché non accordare un anticipo per tutti, anziché tenere fermo un miliardo e mezzo di euro, soprattutt­o a chi ne ha bisogno?».

Per una questione tecnica, si comprende dall’intervento di Giuseppe Brescia, deputato pentastell­ato, presidente della commission­e Affari costituzio­nali, secondo cui l’emendament­o «interviene sulla disciplina sostanzial­e del Fir, non presentand­o dunque alcuna connession­e con le materie affrontate dal Milleproro­ghe».

Era stato il sottosegre­tario all’economia, Alessio Villarosa, che di Brescia è collega di partito, a dichiarare tre giorni fa che il governo era «pronto a garantire» l’anticipo. La cancellazi­one della proposta è stata classifica­ta ieri da Pierantoni­o Zanettin, deputato forzista di Vicenza, come «una gran brutta figura per i relatori. Era evidente fin dall’origine che l’emendament­o era inammissib­ile per estraneità di materia, non comportand­o alcuna proroga di termine ma l’ampliament­o del perimetro normativo del provvedime­nto. Purtroppo tante famiglie nel nostro Veneto attendono questi indennizzi pur modesti promessi dal governo ed i tempi per la loro erogazione continuano a slittare».

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Delusione Vertice sui rimborsi Fir

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