Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
Niente direttore unico per il polo canoviano Magani batte Casarin Sgarbi ha giocato d’anticipo su Bassano E spunta la collaborazione con Treviso
spiega che, nel suo ruolo di presidente, non voleva esporre la Fondazione a dubbi e possibili ricorsi. «Casarin non è stata tradita da me ma da Bassano – sottolinea Sgarbi - e da chi ha pensato a una nomina su un presupposto che non c’era. Il sindaco la stima molto, hanno un buon rapporto, ma era impossibile nominarla perché deve riabilitare il concorso sospeso. Casarin si è ritirata e io non potevo stare ad aspettare Bassano e ho fatto una nomina a trittico». Gipsoteca, tempio e casa-museo di Canova a Possagno vanno da soli senza rimpianti: «Magani è un direttore naturale, competente e a titolo gratuito, la massima autorità in materia. La conservatrice Casarin si occuperà dell’attività organizzativa, forse voleva un ruolo più importante, ma può muoversi con il patrocinio mio e di Magani».
Rimane aperto il caso della mancata «fusione» dei due enti, uno pubblico e uno privato, che hanno regole e tempi diversi. «Non posso stare ad aspettare Bassano – spiega Sgarbi -, la documentazione era pronta, ho chiesto al sindaco di scoprire le carte e non le aveva. Il bilaterale è saltato, non ha firmato la convenzione per il direttore unico».
Quindi è tutto finito? «No, anzi. Riabilito il centro studi canoviano con un nuovo impulso alla ricerca, e questo istituto potrà essere in condominio con Bassano. Ma vorrei precisare che non sono io che ho chiuso. Possiamo ancora pensare a progetti insieme. Non c’è alcuna polemica, ne ho parlato con entrambi i sindaci». Morto un papa se ne fa un altro, Sgarbi ha aperto una strada sicura con Treviso, dove lavora con il Comune per una mostra su Canova e Martini per i 200 anni dalla morte (nel 2022) del maestro del Neoclassicismo in dialogo con lo scultore del Novecento.