Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
Dolomiti, nevicata a marzo
Registrati anche black out e incidenti stradali. Precipitazioni anche sull’Altopiano di Asiago
«È arrivato l’inverno».
BELLUNO Verrebbe da dire così anche se tra meno di venti giorni sarà primavera e le temperature miti delle ultime settimane avevano fatto dimenticare, per un momento, di essere ancora nella stagione bianca.
La neve caduta nella notte tra lunedì e martedì ha rimescolato le carte in tavola: mezzi pesanti usciti di strada a Cortina d’Ampezzo, piante abbattute dal vento, impianti di risalita fermi e passi chiusi. In altre parole siamo ripiombati nel pieno inverno. Sull’Altopiano di Asiago, nei comprensori sciistici sopra i 1.400-1.500 metri, il manto di neve ha raggiunto il metro e mezzo di altezza facendo esultare i gestori degli impianti. Alla Ski Area «Le Melette», dove i gatti delle nevi sono partiti all’alba per battere le piste, non solo sono state aperte alcune varianti (chiuse per mancanza di neve) ma ci saranno degli sconti, da domani a sabato, sugli abbonamenti giornalieri, compresi tra il 20 e il 30%, per «festeggiare la neve di marzo»: gli adulti pagheranno 28 euro (anziché 36) e gli junior, cioè i ragazzi che non hanno ancora compiuto 17 anni, 20 euro (anziché 28). Tra le piste aperte la «Meletta di mezzo» e la «Meletta davanti».
Altre aree sciistiche, invece, sono state chiuse per troppa neve. È il caso degli impianti di risalita dell’area di Cortina d’Ampezzo che raggiungono le quote più alte, cioè le stazioni dei monti Faloria, Cristallo e del Lagazuoi. Funzionanti quelli della Tofana e Pocol, anche se l’accesso è limitato per rispettare le distanze minime stabilite per il contenimento del contagio da Coronavirus. I disagi sono stati riscontrati soprattutto nell’area del Cadore, in particolare la fascia che da Pieve sale fino a Cortina d’Ampezzo, richiedendo in più occasioni l’intervento dei vigili del fuoco per mezzi pesanti usciti di strada e bloccati nella neve.
Sempre nel Bellunese si sono verificate alcuni black-out, ad esempio a Borca di Cadore, ma sono stati risolti nel pomeriggio, e alberi caduti in strada a Gosaldo. Ieri Veneto Strade ha riaperto i passi Pordoi e Falzarego e la strada provinciale 148 «Cadorna» dalla località Forcelletto al Rifugio Scarpon. Rimangono invece chiuse la provinciale 24 «Valparola» fino al confine con la provincia di Bolzano, la provinciale 347 «del Passo Cereda e Passo Duran» dal Passo Duran alla località Le Vare e da Fornesighe a Cibiana, la provinciale 619 «di Vigo di Cadore» dalla località Antoia al Rifugio Tenente Fabbro, la provinciale 638 «del Passo Giau» da Pocol al bivio Posalz, la provinciale 641 «del passo Fedaia» da Capanna Bill al confine con la provincia di Trento, la provinciale 5 direzione «di Lamosano» - Bongaio Fail dalla località Bongaio alla fine dell’abitato di Schiucaz. Infine è stata chiusa via Miari, a Belluno, per una frana che ha provocato colate di limo sulla carreggiata. Il Comune ha istituito il divieto di circolazione veicolare e pedonale, nel tratto di strada compreso tra il civico 21 e il Ponte Dolomiti, che sarà valido fino alla completa eliminazione delle cause di pericolo.
In generale sulla montagna veneta si sono verificate abbondanti nevicate con quantitativi medi, fra i 1.600-2.000 metri, di 40-70 centimetri ma localmente, in Agordino, Alpago e Piccole Dolomiti, il manto bianco ha raggiunto picchi di 75-80 centimetri. Per questo motivo il Centro funzionale decentrato della Protezione Civile del Veneto, in considerazione anche delle previsioni meteo, ha emesso un avviso di criticità, dichiarando la fase operativa di attenzione per il rischio valanghe che sarà valido fino alla mezzanotte di oggi. Nella notte scorsa infatti si è registrata una discreta attività valanghiva spontanea con singoli episodi che in alcuni casi hanno raggiunto il fondovalle. Anche se il manto nevoso è in fase di assestamento, il pericolo di valanghe è in generale marcato (grado 3) sulle Prealpi Veronesi e forte (grado 4) sul resto del territorio. La criticità è arancione sulla zona delle Dolomiti e gialla sulle Prealpi. Le previsioni per oggi indicano temperature in forte diminuzione con la fine delle precipitazioni in serata. Domani tornerà il bel tempo, specie lungo i pendii ripidi al sole, e questo favorirà possibili distacchi spontanei di neve umida. Sui pendii a fondo erboso, invece, potranno verificarsi distacchi da slittamento. Inoltre, le valanghe potrebbero interessare vie di comunicazione in quota e aree sciistiche attrezzate. Il pericolo rimarrà marcato (grado 3) su tutto il territorio.