Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
«Una lettera di scuse? I Barzan non ci hanno mai mandato niente»
TREVISO «Sentire il padre di Christian Barzan dire che suo figlio è innocente ci ha lasciati senza parole. Forse ha dimenticato che l’unica certezza processuale è che una persona è morta per mano di suo figlio». A parlare è l’avvocato Laura Mattucci che assiste i famigliari di Giuseppina Lo Brutto, la 62enne rimasta uccisa nell’incidente stradale che sarebbe stato provocato da Barzan nel tentativo di uccidersi e di uccidere la fidanzata Giorgia Biglieri, la notte del 7 giugno 2019.
Il marito di Giuseppina, Flavio Cagnato, e i familiari hanno deciso di intervenire per la prima volta, dopo l’intervista rilasciata lunedì da Claudio Barzan, padre di Christian, nello studio dell’avvocato Fabio Crea. Il padre del 22enne, accusato di omicidio volontario, duplice tentato omicidio, violenza sessuale e stalking, ha ribadito: «Per come l’ho cresciuto so che Christian è innocente». Parole che pesano come macigni per i familiari della vittima: «La volontarietà o meno del gesto sarà discussa nelle aule giudiziarie. Ma quelle dichiarazioni sono state di pessimo gusto e patetiche. Dimostrano di non tenere in considerazione la morte di Giusy e la sofferenza di chi deve fare i conti con la sua assenza. In questa vicenda è indubbio che Christian è oggettivamente colpevole della morte di una persona. Non si può definirlo innocente».
Le parole del padre di Barzan, hanno ferito i familiari della 62enne, in particolare il marito che con grande fatica sta cercando di superare la perdita della compagna di vita. «Da parte nostra non c’è alcuna volontarietà persecutoria nei confronti di Christian. Qui la questione è una ricostruzione oggettiva che viene negata e la necessità di trovare una verità dei fatti quanto più aderente alla realtà. Ad oggi quella che ha fornito la difesa del Barzan non lo è rispetto a quella che ha invece dato Giorgia che non si è mai contraddetta e le cui dichiarazioni, rese per quattro volte, l’ultima appena cinque giorni prima della chiusura delle indagini, hanno trovato riscontro». L’avvocato fa riferimento alla perizia sui telefoni cellulari dei due ragazzi, che hanno rivelato le minacce di morte di Christian che a Giorgia scriveva «Ti ucciderò e sarà l’ultima cosa che farò» in decine di messaggi. «E che sono confermate anche dai testimoni di quella tragica notte. Due persone presenti sul luogo dell’incidente che lo hanno sentito distintamente urlare: ”Voglio morire”. E poi c’è la nostra consulenza di parte che abbiamo voluto fare perché c’è la necessità di capire realmente come sono andati i fatti». Il consulente dell’avvocato Mattucci attribuisce una responsabilità volontaria a Christian nella manovra fatale. I familiari sono rimasti sconcertati anche dall’apprendere, dalle dichiarazioni del padre, che il 22enne avrebbe scritto loro una lettera di scuse: «Si tratta di una lettera mai scritta – continua l’avvocato Mattucci -. Una lettera che indubbiamente sarebbe stata gradita. Ma che non è mai arrivata. Ed è scorretto rinfacciare alla famiglia di non aver risposto alla lettera di un ragazzo che si professa dispiaciuto. Come se fosse una mancanza da parte nostra».
La replica
La famiglia Lo Brutto replica all’intervista rilasciata dal padre di Christian Barzan