Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

Antonio Lorenzon: «Un hotel e un libro dopo Masterchef»

Il bassanese vincitore: amo la nostra cucina tradiziona­le

- Verni

Antonio Lorenzon, vincitore di Masterchef Italia, festeggia rilassato. Il creativo di Bassano del Grappa, 43 anni, puntata dopo puntata, ha superato tutti i «mystery box», gli «invention test», le prove in esterna, gli «skill» e «pressure» test e si è imposto in finale vincendo il talent culinario. Le armi vincenti? Talento, sincerità e simpatia.

Quale è stato il suo primo pensiero quando ha capito di aver vinto?

«Solo un’emozione pazzesca perché è stato assolutame­nte inaspettat­o. Ero certo di non essere il primo: è stato incredibil­e».

Chi le ha insegnato a cucinare?

«I primi insegnamen­ti sono stati di mamma e papà, ma già da piccolo ho dovuto tirarmi su le maniche e cucinare da solo perché entrambi i miei genitori lavoravano. Stare ai fornelli mi è sempre piaciuto e ho iniziato presto a fare il “piccolo chimico” in cucina, a sperimenta­re… all’inizio facevo dei disastri ma piano piano sono migliorato».

Che legame ha con la tradizione culinaria veneta?

«Sono molto tradiziona­lista, amo la cucina veneta.

“Polenta, formaggio e soppressa” l’ho mangiato anche ieri sera a cena. Certo amo rivisitare la tradizione in chiave moderna come è successo per il “baccalà alla vicentina” durante la finale, realizzato in spuma con la crosta di polenta. Le radici devono esserci sempre, l’importante è saperle rileggere nel giusto modo».

Quale è stato il momento più difficile della gara?

«L’“invention test” della finale. Quando mi hanno detto che avrei dovuto inserire 50 ingredient­i in un solo piatto avrei voluto gettare la spugna, ma poi mi sono fatto forza e ce l’ho fatta».

Aveva strategie precise per la vittoria?

«Ero partito in questa avventura con l’idea di essere un concorrent­e con le mie strategie e i miei piani, ma ho capito subito che non era proprie nelle mie corde e ho voluto solo essere me stesso. Non ho indossato maschere e ho giocato per divertirmi».

Al termine della finale ha chiesto al suo fidanzato Daniel di sposarla. Se non avesse vinto, avrebbe fatto comunque la proposta?

«Avevo l’anello in tasca da tutta la finale, sperando che potesse essere davvero un giorno speciale. Ho pensato che se si fosse presentato il momento giusto per fare la proposta di matrimonio l’avrei colto. Dopo la vittoria mi sono sentito così libero, felice e in famiglia che ho capito che quella sarebbe stata l’occasione perfetta».

Prima di iniziare Masterchef aveva come sogno un table d’hôte in Costa Azzurra. Questo sogno ora è più vicino?

«Abbiamo accantonat­o quell’idea, almeno per un paio d’anni. Ora abbiamo deciso di aprire un piccolo hotel a Bassano del Grappa in area pedonale perché ci è sembrato giusto fare qualcosa qui, nella nostra città. Si chiamerà “Elegance room di Antonio Lorenzon” e sarà inaugurato a giugno in via Roma: cinque suite di lusso in un palazzo del ‘400. Per quanto riguarda la ristorazio­ne ho avuto molte proposte e ci sto ragionando».

Ha già pensato ad un nome per il libro di ricette che fa parte del premio della sua vittoria?

«Si chiamerà Una cucina diversa e non sarà solo un libro di ricette, ma si spazierà dalla “mise en place” alla preparazio­ne del tavolo, dai fiori all’abbigliame­nto giusto. Offrirò idee e dettagli per rendere una cena speciale, abbinando i preparativ­i alle ricette».

Sentimenti La proposta di matrimonio? Avevo l’anello in tasca per tutta la finale, mi sentivo libero

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