Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
Cinquecento trevigiani a casa Niente sintomi, è precauzione
Molti di loro non hanno alcun sintomo, hanno avuto contatti con Vo’ o la Geriatria
TREVISO Sono più di cinquecento le persone senza sintomi che devono stare chiusi in casa perché entrate in contatto con malati di coronavirus
TREVISO Martedì i trevigiani in quarantena, quindi senza accertamento di virus tramite tampone ma precauzionalmente isolati perché entrati in contatto con persone contagiate, erano quattrocento. Da ieri sono 550. Alcuni non hanno sintomi, altri ne hanno di leggeri e poco significativi, ma mezzo migliaio di persone non escono di casa e ci rimarranno per due settimane, con verifiche giornaliere per capire se sarà necessario un intervento successivo. Ci sono poi tutti i soggetti positivi asintomatici in isolamento casalingo che sono presi in carico dal servizio di igiene pubblica e vengono monitorati quotidianamente. Il conto sale a oltre seicento persone.
L’Usl 2 ha fino ad ora registrato 109 soggetti positivi al Covid-19; per 49 è stato necessario il ricovero e 3 sono in terapia intensiva (uno è a Conegliano, tutti gli altri al Ca’ Foncello). Ma se il focolaio della Geriatria preoccupa, c’è anche un’emergenza che riguarda il personale sanitario: 69 dipendenti sono in isolamento domiciliare, dei quali 19 perché contatti stretti di casi positivi, e 49 perché positivi al tampone; un infermiere è ricoverato.
È stato necessario quindi ripensare tutti i servizi, riducendo l’area ambulatoriale, le visite e gli interventi non urgenti e non oncologici: tutta la day surgery è stata spostata a Vittorio Veneto. «Per ora l’attività non è rallentata» assicurano dall’Usl 2, ma è stato necessario ricalibrare tutto in poco tempo.
Entro la metà della prossima settimana sarà svuotata la Geriatria, dov’è partito il focolaio di Treviso: degli ottanta pazienti ricoverati quasi metà è già stata dimessa ed è seguita a domicilio; altre 18 persone, con problemi legati a diverse patologie e asintomatiche al virus, saranno messe in assistenza domiciliare. Per 28 pazienti invece si apriranno le porte dell’ospedale di comunità. Quando tutti saranno usciti dalla Geriatria, il reparto sarà sanificato e riaprirà per tornare a regime senza pericoli e rischi per i pazienti anziani. Anche l’otorinolaringoiatria, dove era passato un paziente infetto, ha avuto due giorni di sospensione ma ora l’attività procede.
L’Usl 2 ha riorganizzato tutta la struttura per l’emergenza, reperendo posti aggiuntivi per il ricovero e l’isolamento dei possibili casi sospetti in vista del picco del virus previsto per la prossima settimane (e forse fino a fine marzo). All’ospedale di Treviso saranno ricavati 20 posti potenziali fra terapia intensiva, ex terapia antalgica e rianimazione, aumentando la pneumologia a 22 posti; al pronto soccorso dalla prossima settimana entreranno in funzione le tende esterne per il pre-triage con supporto della protezione civile, per valutare chi arriva con un questionario prima di farlo accedere alla struttura e all’eventuale isolamento. Negli altri pronto soccorso è stato creato un percorso differenziato; a Conegliano sono stati individuati 16 posti, a Vittorio Veneto 4; a Castelfranco 8, a Montebelluna 17. Tutti gli operatori in servizio sono stati dotati di mascherine da indossare durante l’attività.