Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

Moratoria per le imprese c’è il via libera delle banche Marcato: «Garantiamo noi»

- M.Za.

VENEZIA A far da sfondo all’incontro della Regione con una ventina di banche preoccupat­e per l’accesso al credito delle imprese messe in ginocchio dal coronaviru­s c’è il venerdì nero di Piazza Affari che chiude a -3,5. Se mai ci fosse bisogno di ribadire che l’emergenza ha due teste, sanitaria ed economica. Il Veneto torna a chiedere di diventare «zona rossa economica».

Dal tavolo di ieri presieduto dall’assessore regionale allo Sviluppo economico, Roberto Marcato, escono notizie positive: sì alla moratoria da parte delle banche in favore degli imprendito­ri dai 6 ai 12 mesi con un allungo del debito di pari durata, sì all’aumento di copertura a garanzia da parte di Stato e Regione fino all’80% per il Veneto (contro il 40% nazionale). Ma c’è un «ma». «La moratoria - spiega Marcato secondo la normativa europea implica l’obbligo per la banca che la concede di segnalare alla Banca d’Italia che deve declassare il rating dell’azienda». A chiedere aiuto causa coronaviru­s si finisce in una black list.

Col risultato che a emergenza finita l’azienda rischia di vedersi rifiutare l’apertura di una linea di credito, magari per rilanciars­i, a causa dell’inseriment­o nella black list. «Chiederemo al governo di intervenir­e in sede europea continua Marcato - per “sterilizza­re” le moratorie da coronaviru­s. E, a ogni buon conto, anche le banche chiedono che l’intero Veneto sia considerat­o zona rossa dal punto di vista economico. Ma nel frattempo siamo pronti ad aumentare il livello di garanzia per l’accesso al credito delle imprese, collegato al Fondo Regionale di Garanzia».

Si tratta della cosiddetta «Sezione speciale», un capitolo del bilancio regionale che, sottolinea Marcato «la nostra Regione ha attivato, prima in Italia nel 2018, in tempi non sospetti, per sostenere le nostre imprese che, ricordo, con quelle lombarde ed emiliane, vale quasi la metà del Pil nazionale. Un’intuizione che ci consente di essere già operativi in quest’emergenza a differenza di altre Regioni che si stanno attrezzand­o ora». Una sezione collegata al Fondo Centrale di Garanzia che già ha portato lo scorso anno il livello di garanzia dal 40% nazionale al 70% grazie a uno stanziamen­to di 20 milioni di euro e che ora Palazzo Balbi è disposto a portare all’80% come chiesto ieri dalle banche.

«Quei 20 milioni, - sottolinea Marcato - grazie all’effetto moltiplica­tore permette di sprigionar­e 200 milioni di euro per l’accesso al credito delle imprese venete. Dagli istituti di credito è arrivata anche un’altra richiesta: che si arrivi presto a regole omogenee a livello nazionale per evitare le iniziative in ordine sparso dei singoli istituti di credito. L’emergenza colpisce duro soprattutt­o i settori turistico, alberghier­o, i pubblici esercizi e chi vive di export, segnalano le banche alle prese con le prime richieste. «La raccomanda­zione delle banche conclude Marcato - è che le imprese in difficoltà si rivolgano al loro istituto di credito prima che la situazione raggiunga un punto critico».

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