Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
Azione di responsabilità e nuovi pareri legali Cattolica, i fronti contrapposti mostrano le armi
VERONA Da un lato l’ipotesi, che per ora tale è, di un’azione azione di responsabilità contro il cda per i danni della messa alla porta dell’ex amministratore delegato, Alberto Minali. Dall’altro un’infornata-bis di quattro pareri legali, con cui i consulenti della società - Sergio Patriarca e Giulio Tremonti, Mario Cera, Matteo Rescigno e Piergaetano Marchetti - attaccano duramente il parere pro veritate dei docenti Niccolò Abriani e Marco Lamandini, che ritenevano legittime le modifiche statutarie del Buon governo. Si mostrano ancora le armi, in vista della assemblea ordinaria e straordinaria di Cattolica del 25 aprile il cda guidato da Paolo Bedoni e i soci promotori delle modifiche statutarie che metterebbero fuori gioco il presidente e tre consiglieri.
Da un lato del campo sta l’ipotesi di percorrere, nella parte ordinaria dell’assemblea, l’azione di responsabilità sia per i danni sul titolo, anche prima dell’attuale pesante effetto coronavirus, che per quelli che il manager potrebbe chiedere. Un’arma di scorta, da valutare soprattutto secondo i soci milanesi Francesco Brioschi e Massimiliano Cagliero, anche perché la proposta potrebbe esser presentata anche senza esser messa all’ordine del giorno. «È una possibilità non c’è nulla di deciso», specifica Brioschi.
Dall’altro lato Cattolica ha pubblicato ieri la replica dei consulenti legali, che bocciando le conclusioni di Abriani e Lamandini. Lo schema proposto dal Buon governo, sostiene ad esempio Cera, «non risponde ad alcun interesse sociale, se non alla finalità di provare a ‘decapitare’, di colpo, l’intero vertice societario». Proposta abusiva perché «nella non trasparenza, con la pretesa copertura di un’evoluzione della governance viene selettivamente a colpire alcuni soggetti dell’organo amministrativo, senza nemmeno curarsi di chiarire tale gravoso effetto».