Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
Arrestano pusher, carabinieri in quarantena Lo spacciatore è stato fermato, poi è stata riscontrata una febbre sospetta
CARBONERA Lo hanno beccato con la droga e tutto il materiale per confezionare le dosi. E lo hanno arrestato. Ma poco dopo, si sono resi conto che il pusher 20enne aveva la febbre. E ora per i carabinieri c’è il rischio di finire in quarantena. Il giovane infatti, potrebbe aver contratto il Coronavirus e aver esposto al rischio di contagio anche i militari che lo hanno arrestato. Per questo subito sono scattate le procedure sanitarie di verifica. Il giovane è stato sorpreso nel pomeriggio di lunedì in via Cavallaro a Carbonera, una zona di campagna tra San Giacomo di Musestrelle e Vacil di Breda. Era in sella alla sua bicicletta quando ha incrociato una pattuglia dei carabinieri impegnata nei controlli sul rispetto delle misure di contenimento previste dal decreto del Presidente del Consiglio. Alla vista dei militari il 20enne, italiano e incensurato, è letteralmente scappato. Pedalando così forte nel tentativo di seminare la pattuglia, da perdere il controllo della bicicletta e cadere a terra. Ha anche tentato una vana fuga a piedi, ma è stato bloccato in pochi minuti dai militari. Che subito dopo lo hanno perquisito, scoprendo il perché il giovane voleva scappare. E’ stato infatti trovato in possesso di varia sostanza stupefacente. Un piccolo bazar della droga, l’hanno definito i militari che hanno sequestrato 103 grammi di marijuana, 58 grammi di hashish, 150 euro in contanti ritenuti provento dello spaccio e anche tutto il materiale per il confezionamento con pezzi di cellophane per avvolgere le dosi e un bilancino di precisione per pesarle. Per il 20enne sono così scattate le manette e il trasferimento in caserma per le formalità di rito e da lì nel carcere di Santa Bona dove dovrà rimanere recluso in attesa dell’udienza di convalida. E dove però, poco dopo ha iniziato a stare male. E’ stato visitato e il medico ha riscontrato che aveva la febbre alta. Che potrebbe essere un sintomo dell’infezione da Covid-19. Per questo per il giovane sono scattate le procedure sanitarie di accertamento, con l’esecuzione del tampone. E per i militari della pattuglia e il personale che ha avuto a che fare con lui, c’è ora il rischio di finire in quarantena.