Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
Divieti anti-contagio I 326 denunciati sono più numerosi degli ammalati
BELLUNO In provincia il numero dei denunciati per aver violato i divieti anticontagio supera quello dei contagiati. Il dato dovrà portare a una riflessione in grado di modificare il comportamento adottato dai cittadini nell’ultimo mese. Dal 10 al 22 marzo le Forze dell’ordine, coordinate dalla Prefettura, hanno controllato 8.384 persone denunciandone ben 326 per inosservanza dei provvedimenti dell’Autorità e una per falsa attestazione. Domenica mattina i positivi al coronavirus accertati dall’Usl 1 «Dolomiti» erano 226, cento in meno rispetto alle persone denunciate. Questa settimana la tendenza non solo è rimasta invariata, ma ha accelerato. Lunedì, a fronte di 731 controlli, 35 denunce. Mentre il giorno successivo esattamente il doppio: 70 persone denunciate su un totale di
1.862 controllate.
Rimanere a casa, tuttavia, non significa essere esenti da indicazioni soprattutto se si assiste un familiare positivo al coronavirus. Sono molte quelle consigliate dall’Usl 1 «Dolomiti».
«La persona con sospetta o accertata infezione Covid-19 — spiega l’Azienda sanitaria — deve stare lontana dagli altri familiari, se possibile in una stanza singola ben ventilata e non ricevere visite. I componenti della famiglia devono indossare una mascherina e lavarsi le mani dopo ogni contatto col malato o con il suo ambiente circostante, asciugandosele con asciugamani di carta usa e getta». C’è apprensione inoltre per le difficoltà che stanno attraversando i farmacisti. «Soprattutto quelli nei territori periferici hanno una vera e propria funzione salvavita e non possono essere abbandonati — ha spiegato il deputato di Fratelli d’Italia e sindaco di Calalzo , Luca De Carlo —Tutte le loro rivendicazioni sono giuste, dalla dotazione di dispositivi di protezione individuale, al rifornimento dei medicinali, al sistema delle ricette elettroniche».
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Precauzioni
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