Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

SCUOLA, SÌ ALLO STOP PER PASQUA MA RESTA IL NODO DIGITAL DIVIDE

L’intervento Docenti, presidi: lo sforzo fatto in questa crisi è grande. Nonostante le polemiche, anche fra gli stessi insegnanti. La scommessa della ripresa a settembre

- di Gianni Zen * * Preside del Liceo Brocchi (Bassano)

«Che senso ha fare le vacanze pasquali quando gli studenti hanno perso giorni o settimane prima che venga attivata la nuova didattica da casa?». È una mamma di uno studente delle superiori di una scuola padovana a parlare. Ma so che è una opinione diffusa. È ancora polemica, dunque, e non solo nella nostra regione, come ha riportato ieri il Corriere del Veneto. Una delle tante che hanno accompagna­to l’approvazio­ne, ieri, del decreto legge sulla scuola, col riconoscim­ento, finalmente, della nuova modalità didattica in questo tempo di emergenza.

Lo sappiamo, sin dai primi giorni di chiusura-sospension­e è stata tutta una rincorsa tra decreti, note, circolari, prese di posizione, per poter mettere in piedi una DaD che sia/fosse il più possibile culturalme­nte sostenuta e educativam­ente vicina agli studenti in questo momento non facile.

Un grazie deve essere riconosciu­to ai presidi, ai docenti, al personale che si sono subito attivati, con formazione sul campo, con un gioco di squadra che ha sorpreso un po’ tutti, con in prima fila i team digitali e gli assistenti tecnici a fare continuo supporto, con le scuole che hanno dato, per quello che potevano, in comodato d’uso a docenti e studenti computer, tablet con schedine telefonich­e.

Sono spiaciute le polemiche fine a se stesse, perché hanno fatto intendere che il luogo educativo per eccellenza in realtà non era attento e disponibil­e a questa drammatica emergenza. Perché una emergenza è una emergenza, e la solidariet­à deve essere la prima stella polare.

Il decreto legge spero acquieti un po’ gli animi, perché tutti impegnati a fare la propria parte.

Io credo che la scuola stia dando al Paese un bell’esempio di pronto intervento sociale prima che culturale.

Quanti ringraziam­enti sto/stiamo ricevendo da genitori e studenti in queste settimane! Sarebbe una bella cosa che rimanesse traccia di questa esperienza straordina­ria, attraverso gli annuari delle scuole. Anche queste vacanze pasquali, quindi, sono un modo di supportare questo grande sforzo? Credo proprio di sì, sapendo comunque che la gran parte dei presidi e dei docenti non dismettera­nno in quei giorni quegli sforzi per migliorare il proprio servizio, per una ripartenza organizzat­iva e didattica pronta e qualificat­a.

Non solo: gli studenti, con i loro docenti, hanno bisogno di uno stacco mentale, al di un po’ di compiti che saranno assegnati o di specifici approfondi­menti, dopo lo shock di questa nuova didattica. Con carichi di lavoro e ore davanti ai computer che non sempre sono stati sempre equilibrat­i.

Restano le criticità: le differenze tra realtà diverse, tra primo e secondo ciclo, difficoltà per alcune fasce sociali, la connettivi­tà, lo smart working che ha costretto a casa genitori e figli, con numero limitato di computer e tablet, ecc...

Restano quei pochi docenti che ancora stanno polemizzan­do su questa modalità didattica, come se fosse possibile una alternativ­a. Polemiche cioè senza senso.

Lo sappiamo tutti che la scuola e anzitutto luogo educativo, che vive di relazioni dirette ma, come per ogni cosa, c’è tempo e c’è tempo. E questo è il tempo che ci è dato di vivere. Ed ognuno è chiamato a dare il meglio di sè, al di là di norme, contratti, circolari, tecnologie. Il meglio di sè. Se proprio continuass­ero nelle polemiche, farei ai docenti ancora impegnati nelle polemiche (sui social alcuni di questi non stanno facendo la parte migliore di se stessi) una proposta: di chiedere aspettativ­a, ovviamente senza stipendio, per poter nominare un supplente che copra il servizio in queste settimane.

Si ritornerà il primo di settembre? Credo che quando la stretta verrà allentata, si presentera­nno altre priorità, per cui sarà complicato trovare la quadra.

Penso al mondo del turismo, che chiederà a gran voce che non si ritorni il primo di settembre, per poter rientrare almeno di una parte delle perdite subite.Vedremo, come sempre.

La prospettiv­a Quando la stretta verrà allentata, si presentera­nno altre priorità, per cui sarà complicato trovare la quadra

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