Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

Sigaretta accesa, si addormenta: pensionata muore nel rogo in casa

- Davide Piol

SEREN DEL GRAPPA Due case in fiamme in meno di 12 ore: un morto e più di 60.000 euro di danni alle abitazioni coinvolte. Nell’incendio scoppiato ieri a Seren del Grappa, poco prima dell’ora pranzo, ha perso la vita l‘84enne Ivonia Taita. Stando alla prima ricostruzi­one dei fatti eseguita dai carabinier­i, sembra che l’anziana abbia avuto un malore improvviso mentre fumava sul divano del salotto. La sigaretta è caduta sulle coperte e ha innescato l’incendio. Immediato l’intervento dei vigili del fuoco di Feltre che, a causa del fumo, sono dovuti entrare nell’appartamen­to di via Buzzati, a Rasai, con gli autorespir­atori. Ivonia Taita era già morta. Le operazioni di aereazione e messa in sicurezza della casa sono terminate dopo circa due ore. Sul posto anche i militari dell’Arma della stazione di Feltre che hanno accertato la causa accidental­e della morte.

L’anziana era nata a Seren del Grappa e, ormai vedova, viveva da sola a Rasai. In precedenza, nella notte tra lunedì e martedì, è scoppiato un altro incendio, il primo in ordine di tempo, che ha distrutto un tetto di circa 200 metri quadri di una casa a Ospitale di Cadore. In questo caso nessun persona è rimasta coinvolta, ma i danni sono stati ingenti. L’allarme è scattato alle 3.45 della notte dopo un forte scoppio avvertito da quasi tutti i residenti in via Roma. Le fiamme sono partite da un locale adibito a deposito, di proprietà di un 63enne che abita accanto con il fratello e si sono propagate sul tetto di due casevacanz­a disabitate. I vigili del fuoco di Pieve di Cadore e del capoluogo, insieme ai volontari di Valle di Cadore e Longarone, sono intervenut­i con tre autopompe, due autobotti, un’autoscala, un carro e sedici operatori, riuscendo a circoscriv­ere l’incendio e ad evitare il coinvolgim­ento dell’intera struttura. Le fiamme hanno danneggiat­o tutta la copertura del tetto e tre appartamen­ti sottostant­i, due dei quali sono stati dichiarati inagibili e coperti con teli di nylon. «I vicini di casa hanno sentito un tonfo e chiamato i soccorsi — ha raccontato il sindaco di Ospitale, Roberto Santin — Tanta paura, ma per fortuna non ci sono stati feriti. Le case-vacanza erano vuote. I proprietar­i milanesi raggiungon­o Ospitale solo d’estate e avevano appena ristruttur­ato. I danni sono ingenti: almeno 60.000 euro perché sono rimasti distrutti circa 200 metri quadri di tetto».

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L’altro incendio Tetto distrutto a Ospitale di Cadore
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Teatro del dramma L’abitazione a Rasai della vittima

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