Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
Gli esercenti: «Sì alle sanzioni, se torna il virus chiudiamo tutti»
TREVISO La linea morbida sì, dopo due mesi di sacrifici, difficoltà, fatturati azzerati e prospettive nere. Ma ora è arrivato il momento di sanzionare e di difendere la collettività dalle possibilità di contagio. Per la presidente della Fipe Confcommercio Dania Sartorato, è necessario implementare i controlli dentro e fuori i pubblici esercizi trevigiani: «Chi non rispetta le regole danneggia tutti. Se il contagio riparte siamo destinati a chiudere ancora più a lungo. Le forze dell’ordine siano un presidio di sicurezza a garanzia della salute, aiutino cittadini e imprenditori a capire le regole. Senza accanimento, ma educando. Non possiamo permetterci un altro lockdown». È una richiesta di aiuto e controlli rivolta ai Comuni e alle forze di polizia. «In questa fase partire con l’informazione e i cartellini gialli va bene, nessuno è esperto, sono tutte novità da imparare – continua la presidente, titolare della trattoria Al Sile di Casier -. Ma se molliamo ora la riapertura sarà ancora più lontana. Abbiamo quattro settimane davanti, se i contagi aumenteranno non basteranno nemmeno le rigide restrizioni che ci vengono imposte». I cartellini gialli sono quelli del Comune di Treviso, annunciati dal sindaco Mario Conte: per ora la polizia locale ha usato le buone maniere sensibilizzando i trasgressori e illustrando le regole del Dpcm ai gestori di locali davanti ai quali si formavano assembramenti. Ma adesso il sindaco ha detto che scatteranno le multe per difendere la collettività dal Covid e gli operatori corretti. «Quando una norma viene infranta, e questo viene evidenziato una, due, tre volte, vuol dire che quella persona non vuole capire e bisogna intervenire» dice Sartorato. Ieri ha partecipato a un seminario on line con un centinaio di imprenditori della Fipe (sarà inviato alle imprese per essere diffuso anche fra i collaboratori) e i medici dell’Usl 2. Sartorato difende i colleghi, «non siamo vigili, siamo ristoratori, non dobbiamo essere noi a controllare che il cliente consumi a casa o senza assembramenti». Ma il distanziamento sociale è fondamentale: «Ho apprezzato la disponibilità dell’Usl a fare sopralluoghi mirati per trovare, insieme a noi imprenditori, soluzioni in prospettiva della riapertura. Abbiamo un mese, è un tempo utile per riorganizzare i nostri locali». (s.ma.)