Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

Ospedali presi d’assalto Già 11.400 le prestazion­i

Per la riapertura dell’attività ordinaria dopo l’emergenza-virus Nuova vittima un’anziana di 91 anni: il bilancio totale sale a 92

- Moreno Gioli

Perde forza il coronaviru­s. Nelle ultime 24 ore solo due contagi in più (casi positivi da inizio epidemia a quota 1.141). Continua la discesa degli attualment­e positivi: sono 557 (-13). Si avvicina a quota 500 il numero dei guariti: 493 (+10).

Purtroppo l’ennesima vittima del coronaviru­s, la numero 92: ieri è morta un’anziana di 91 anni, ricoverata nell’ospedale di comunità del «San Martino». Dove non si sono registrati nuovi ingressi: 26 i pazienti in area non critica, 5 quelli in Terapia intensiva, 13 all’ospedale di comunità di Belluno e 25 ad Agordo.

Dall’inizio della pandemia è il comune di Borgo Valbelluna il più colpito, con 174 positività (dato cumulativo tra ricoverati, deceduti e guariti), a causa dei contagi nelle tre Case di riposo. Segue Pedavena (anche qui incide la struttura per anziani) con 140 casi. Terza Cortina con 106, ma dove i casi attualment­e positivi continuano a scendere. Al momento sono 43, annuncia il sindaco Gianpietro Ghedina.

Ma seppur in calo, la forza d’urto del coronaviru­s in provincia è stata devastante. Lo dimostrano i dati di contagiati e deceduti. Il Bellunese è ai vertici regionali in entrambe le classifich­e. Con un positivo ogni 183 persone Belluno è davanti a tutte le altre province del Veneto. Al secondo posto Verona, con un positivo ogni 186.

Il motivo, come ha spiegato più volte il direttore generale dell’Usl 1 «Dolomiti», Adriano Rasi Caldogno (anche ieri, nella consueta diretta Facebook) va cercato nell’alto numero di tamponi effettuati. Oltre 20 mila quelli fatti dal dipartimen­to di Prevenzion­e dell’Usl 1, il più prolifico in Veneto.

Belluno è però seconda anche per quanto riguarda la percentual­e di vittime: 92 morti totali, uno ogni 2.255 persone, dietro a Verona (438 vittime, una ogni 2.115). Come mai? Innanzitut­to la provincia sconta un alto indice di vecchiaia: 228 anziani ogni 100 giovani, ben sopra la media regionale (172). E gli anziani sono i soggetti più fragili.

A Belluno quasi il 50% dei decessi (per la precisione il 46,77%) è avvenuto nella fascia d’età tra 80 e 89 anni, il 19,35% tra gli ultranovan­tenni e il 24,19% nella fascia 70 – 79. Ci sono poi i dati delle Case di riposo. Tra i 2.208 ospiti delle 29 strutture per non autosuffic­ienti della provincia ci sono 190 anziani positivi. E sono 64 quelli deceduti finora, oltre i 2/3 del totale dei morti. Solo negli ultimi dieci giorni ci hanno lasciato in 25.

Comunque è tempo di ripartire. Da lunedì ha ripreso, in maniera graduale, l’attività specialist­ica non urgente nei quattro ospedali bellunesi. In due giorni, ha spiegato ieri Rasi Caldogno, 11.400 le prestazion­i effettuate, equamente distribuit­e tra lunedì e martedì.

Di queste, 900 le visite specialist­iche (400 lunedì, 500 martedì) e 2.900 gli esami diagnostic­i. Infine, 90 gli interventi chirurgici.

Diramati anche i numeri dei controlli fatti dallo Spisal per la corretta applicazio­ne delle norme anti-contagio: al 30 aprile 238 le aziende ispezionat­e.

Intanto anche Certottica scende in campo contro Covid-19, studiando (grazie ad una task force promossa dall’Istituto di Longarone d’intesa con Anfao e col Dipartimen­to di Chimica dell’Università Ca’ Foscari di Venezia) un protocollo univoco per la sanificazi­one delle montature e lenti per occhiali. Chimici ed esperti hanno testato diverse miscele con l’agente sanificant­e: risposte chiare dovrebbero arrivare entro fine mese.

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«Scudi facciali» Uno dei prodotti della «Silcon Plastic» di Val di Zoldo

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