Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
«Al mare? Sì, ci andrò pure a cena ma all’aperto»
L’immunologa Viola e l’estate che verrà: «Pericolosi gli sport di squadra, bene l’app di tracciamento. Non si vive senza rischi»
«Al ristorante ci andrò con mio marito e i figli. Sconsiglierò i miei genitori di farlo, però. Al mare? Certo che ci andrò». L’immunologa padovana Antonella Viola, 51 anni, sposata e con due figli di 18 e 20 anni ci racconta come vivrà la «nuova normalità». «All’asilo adesso? Se i miei figli fossero piccoli non ce li manderei».
«Purtroppo dal parrucchiere non andrò a breve ma solo per mancanza di tempo». L’immunologa padovana Antonella Viola, 51 anni, sposata e con due figli di 18 e 20 anni è, come tutti (ma con competenze che non tutti hanno) alle prese con la «nuova normalità» ormai alle porte.
Dottoressa, ma una cena al ristorante la metterà in agenda nei prossimi giorni?
«I commensali potranno essere soltanto mio marito e i miei figli come sappiamo e sì, al ristorante ci andrò. Sconsiglierò i miei genitori di farlo, però. E, aggiungo, potendo scegliere preferirei un tavolo all’aperto». Lei torna spesso sul tema dell’en plein air...
«L’ultimo studio è di oggi (ieri ndr) e conferma che anche soltanto in una normale conversazione le goccioline, l’ ormai famoso droplet, continua a restare nell’ aria ... all’ aperto il problema si ridimensiona di molto ».
I genitori con figli piccoli si chiedono se mandare o meno, ce ne fosse la possibilità, i bimbi all’asilo...
«Avessi figli piccoli no non li manderei ma capisco che ci sono genitori che non hanno alternative. Bisogna capire quanto piccoli sono i gruppi di bambini, quanto spesso vengono disinfettati i giocattoli, le superfici e soprattutto i bagni. E, sembrerò noiosa, quanto tempo passerebbero all’aperto. Per gli spazi chiusi c’è il tema della sanificazione dell’aria. Il ricambio d’aria è importante e meglio se naturale a finestre aperte o con gli estrattori che estraggono l’aria e ne pompano all’interno di nuova evitando il riciclo dei normali condizionatori».
Parliamo di shopping, un giro al centro commerciale con un’amica?
«Ci andrei senz’altro. Le contaminazioni nei centri commerciali sono aneddotiche. L’importante è tenere la mascherina e osservare il distanziamento. I negozi, poi, avranno ingressi limitati». Qual è il primo negozio in cui entrerà?
«Confesso, amo le borse».
Una nuotata in piscina?
«All’aperto senza problemi visto che si entrerà in pochi, estrema attenzione a docce e spogliatoi però. L’ideale sarebbe evitarli tout court». E in palestra ci andrà?
«Qui tocca un tasto dolente. Mi spiace da morire dover constatare che la palestra sarà un luogo complicato perché con l’attività aerobica non si può usare la mascherina, l’aerosol si moltiplica e gli attrezzi si toccano. Lo dico con sincero dispiacere, da appassionata. Frequento palestre da sempre. Ho fatto fitness, aerobica, step, gag, body building e anche zumba. Mio marito è un istruttore di fitness e quindi per fortuna, usandola tutti, abbiamo una piccola palestra in casa. Lo ripeto, mi dispiace tantissimo dirlo ma non ci andrei. Per chi invece lo farà, la raccomandazione è di evitare gli spogliatoi e fare la doccia a casa, poi».
Da lunedì si torna a vivere la città, prenderà i mezzi pubblici? «Onestamente no. Sono una grande camminatrice e se devo spostarmi di molto prendo l’auto. I mezzi sono fra le situazioni più a rischio. Impareremo nuovi modi di spostarci. Mio marito e mio figlio hanno preso il monopattino elettrico ma non ho ancora avuto il coraggio di salirci, intanto cammino».
Tornando ai sogni repressi durante il lockdown, ha già prenotato dal parrucchiere?
«Magari, ma purtroppo temo non ne avrò il tempo ancora per un po’. Sia chiaro, però, che il parrucchiere sarà un luogo in cui andare serenamente a patto di affidarsi a professionisti attenti a rispettare le norme di sanificazione e distanziamento. L’ambiente si presta: pochi clienti non vicini, mascherina, distanze».
Vale anche per l’estetista?
«Lì il contatto diretto c’è, ma così come c’è con il dentista. Avremo mascherine, visiera, disinfezione. Mettendo in atto le misure previste non vedo problema. Ma, ahimè, anche per questo tempo non ne avrò».
Sarà importante “godersi” i piccoli piaceri come quelli di una piega o di un trattamento?
«Sì, perché abbiamo tutti vissuto tutti un trauma con ciò che è accaduto. Ora è tempo di ricominciare una vita normale. Certo, non esente da rischi. Ma non lo era neppure “prima”. L’alternativa è chiudersi in casa o superare la paralisi Covid. Io dico che è tempo di uscire, con coscienza, ma di uscire».
Vale anche per i ragazzi che fanno sport di squadra?
«Li vedo già nei parchi che giocano a basket o a calcio e mi preoccupano, lì c’è attività aerobica, contatto fisico e niente mascherina. Spero che i comportamenti scorretti siano veramente pochi e la Regione continui con il monitoraggio stretto per isolare i nuovi casi. L’app di tracciamento è pronta, invito tutti a usarla».
Ma almeno al mare ci andrà?
«Sì. Il mare è il luogo meno problematico in assoluto, basterà chiacchierare da ombrellone a ombrellone ma siamo già abituati...».
Palestre
Frequento le palestre da sempre: gag, aerobica, body building, persino zumba, ma ora non ci andrei