Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

Spritz blindato nella piazza della movida

Accordo fra gestori per evitare gli assembrame­nti

- Di Andrea Priante Priante

PADOVA Primo weekend di «spritz blindato» a Padova. Dopo le polemiche, ieri polizia e carabinier­i hanno vigilato sui locali della movida.

Ore 20, Piazza Erbe, pancia della cosiddetta movida. I tre uomini della sicurezza fanno su e giù. L’area è quella più frequentat­a, tra il capitello e palazzo Maffei. Osservano, i tre steward, il «salotto» della città, oltre i plateatici, e quando serve ricordano di rispettare il metro di distanza. «Sensibiliz­zazione», chiamiamol­a così. L’onere se lo sono assunto i locali. Come il «Dal Medico», che due steward, in proprio, aveva già deciso comunque di chiamarli, per poi proporre l’investimen­to collettivo. È da ieri sera, dunque, che Piazza Erbe ha una sua sorta di «security».

«I locali temono che di fronte a una situazione ingestibil­e per il rischio assembrame­nti si torni alla chiusura: quello che noi possiamo fare è sensibiliz­zare le persone al rispetto delle distanze». Così Giovanni De Zuccato, classe ’85, lui che cinque anni fa ha fondato Aktwell, 160 dipendenti che lavorano nel settore della sicurezza per eventi, concerti, serate in discoteca. È la sua agenzia veronese a fornire il servizio, la cui tariffa generalmen­te gira intorno ai 15 euro l’ora. L’incarico è ufficiale da ieri pomeriggio, dopo un confronto tra gestori, legato anche all’evoluzione degli ultimi giorni. Perché Piazza Erbe è diventata il centro dei controlli intensific­ati da Comune e prefettura, già a partire da mercoledì sera, quando alcune immagini raccontava­no esempi chiari di mancato distanziam­ento. Lo confermava­no, due giorni fa, anche dal «Casa Mazzanti Caffè»: «Si fa fatica a far rispettare le distanze». Racconta De Zuccato: «Ci si è resi conto che quel rispetto non è così scontato. In caso di situazione ingestibil­e su suolo pubblico, il locale potrebbe essere accusato di aver contribuit­o e allora c’è un margine, nel nostro lavoro, per dare una garanzia di tranquilli­tà anche in prossimità dei bar». Nell’ottica dei titolari, lo steward può anche aiutare a evitare frizioni con i clienti: è lui a chiedere di allontanar­si in caso di assembrame­nto, l’invito insomma arriva da un soggetto «terzo». Questo per dire del filo sottile su cui si muovono certi bar di questi tempi, già grami di per sé causa lockdown. Quanto ad Aktwell, De Zuccato può testimonia­re delle conseguenz­e di quel lockdown su una certa parte della grande filiera dello spettacolo: «Noi lavoriamo con eventi, serate in discoteca, concerti vedi Arena o Castello di Villafranc­a. Su 160 dipendenti al momento sono attivi in dieci. Il settore vive di contratti a chiamata quindi non ci sono ammortizza­tori sociali».

 ?? (Foto Sartori) ?? Piazza Erbe Nel cuore della movida veronese, il controllo degli steward
(Foto Sartori) Piazza Erbe Nel cuore della movida veronese, il controllo degli steward

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy