Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
Variati: «Zero tolleranza nelle piazze»
Voto a luglio, Zaia non molla. Il governo: «Impossibile»
«Icontrolli si spostano nelle piazze e non ci saranno sconti per nessuno» dice Variati. Intanto aumentano i prestiti alle imprese e si allungano le restituzioni.
VENEZIA Via le pattuglie dalle strade per presidiare le piazze della movida. Con, in più, la chiara indicazione di applicare tolleranza zero al mancato rispetto delle misure di prevenzione. Achille Variati, sottosegretario all’Interno, elenca i numeri dei controlli in regione. Numeri positivi non fosse per quello che si sta rivelando il vero problema della Fase 2: l’aperitivo. «Ormai le sanzioni sono prevedibilmente precipitate, siamo allo 0,7%, - spiega Variati - la libertà di spostamento ha portato il problema nelle piazze ed è lì che da questo fine settimana si concentreranno i controlli. Controlli estremamente rigidi, sia sugli avventori che sugli esercenti. Non faremo più sconti a nessuno». I video inequivocabili della movida nelle città venete non lasciano spazio a tentennamenti. Tanto che Variati plaude all’ordinanza del sindaco di Vicenza, Francesco Rucco, che obbliga a consumare al bar soltanto da seduti. A coordinare il giro di vite che porta con sé sanzioni da 400 a 3.000 euro saranno le prefetture. Le stesse che hanno raccolto un bilancio poi trasmesso al Viminale. «Fare il punto a dieci giorni dalle riaperture era utile: - spiega Variati - e il risultato è che sul fronte delle imprese la situazione è migliore del previsto, sul mondo artigiano è impellente l’utilizzo di finanziamenti a fondo perduto e prestiti per garantire la liquidità. Hanno riaperto i negozi ma restano le criticità legate alle prescrizioni per il contenimento del virus su ristoranti, palestre e piscine. Infine, soprattutto dalla prefettura di Venezia, si segnala una ripresa delle rapine facilitate dall’uso delle mascherine che rendono meno utile la videosorveglianza». Nel punto settimanale dei sottosegretari veneti,
Pier Paolo Baretta dà conto delle sostanziose novità sul fronte prestiti: quelli con soglia a 25 mila euro salgono a 30 mila (con effetto retroattivo sulle domande già presentate) e il tempo di restituzione sale da 6 a 10 anni, i prestiti garan
titi dallo Stato fino all80% potranno arrivare al 100% con l’aiuto dei Confidi e la spalmatura del rientro (si arriva fino a 800 mila euro) sale da 6 a un limite massimo di 30 anni. Il tutto con il via libera dell’Europa.
«Aggiungo che si è disposta la sospensione - spiega Baretta - fino ad ottobre dei canoni di tutti gli immobili dello Stato, penso alle botteghe dei centri storici a quelle di Piazza San Marco a Venezia. Novità anche per alberghi e terme su cui non ci sarà nessuna imposta sostitutiva sui beni rivalutati. Autocertificazione, infine, per la richiesta di un prestito sui fronti dell’antimafia e della solvibilità». Passa anche lo «scudo» in caso di contagio di un dipendente: «i datori di lavoro che rispettano le regole stabilite dai protocolli Covid conclude Baretta - non hanno responsabilità in caso di contagio dei dipendenti». Andrea Martella, sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, fa un appello alla collaborazione con la Regione per evitare altre polemiche (l’ultima quella sui 200 milioni alle «province rosse») «e ricordo che nel decreto da 55 miliardi al Veneto andranno quasi 5 miliardi di risorse con, in più 100 ulteriori milioni per la sanità».
A tener banco, inevitabilmente, anche il tema elettorale. «Il governo segue i consigli del Comitato tecnico scientifico - spiega Variati - cioè di completare le operazioni elettorali, ballottaggi inclusi entro settembre per aggirare un’eventuale nuova ondata di contagi. Si pensa a un election day il 13 e 14 settembre, data che potrebbe slittare in avanti di una settimana visto che potrebbero andare al ballottaggio al massimo 100 comuni. Ciò detto, luglio ormai è un’opzione impraticabile visti i tempi di conversione parlamentare del decreto (si vota alla Camera mercoledì ma poi il Dl passa in Senato ndr)». Il problema potrebbero essere le liste da presentare 30 giorni prima, il 14 agosto, ma Variati spiega che il governo potrebbe decretarne l’anticipo per evitare Ferragosto. Il governatore Luca Zaia, però, non molla: «La Corea è andata a votare ad aprile, la Francia voterà a giugno, siamo gli unici che dicono che non si può andare a votare. Ma non la diamo ancora per persa».