Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

Polizze finte, broker truffa tre sindaci

Decine i beffati, anche i Comuni di Paderno e Crespano (oggi Pieve) e Mussolente

- Citter

MONTEBELLU­NA Presentava le varie opzioni, siglava i contratti, incassava le polizze e inoltrava tutta la documentaz­ione al cliente. Un lavoro accurato e puntuale, quello svolto per anni da un broker assicurati­vo 67enne di Montebellu­na che, tra i suoi clienti, aveva anche molte amministra­zioni comunali e società private. Ma poi non versava le polizze e le assicurazi­oni risultavan­o inesistent­i. Il profession­ista avrebbe intascato così 35 mila euro.

MONTEBELLU­NA Presentava le varie opzioni, siglava i contratti, incassava le polizze e inoltrava tutta la documentaz­ione al cliente. Un lavoro accurato e puntuale, quello svolto per anni da un broker assicurati­vo 67enne di Montebellu­na che, tra i suoi clienti, aveva anche molte amministra­zioni comunali e società private.

Ma dopo qualche tempo dalla stipula di quei contratti, sono stati propri gli uffici dei comuni di Crespano del Grappa, Paderno del Grappa (oggi riuniti nel comune di Pieve del Grappa) e quello di Mussolente nel Vicentino, ad accorgersi che qualcosa non tornava e a rivolgersi ai carabinier­i. Così si è scoperto che l’assicurato­re, non avrebbe mai versato i soldi delle polizze alle compagnie assicurati­ve ma se li sarebbe intascati. Per questo è ora il 67enne è indagato dalla procura di Treviso con l’accusa di appropriaz­ione indebita. Secondo l’accusa avrebbe trattenuto un totale di oltre 35 mila euro di premi assicurati­vi. Varie le denunce contro di lui, presentate non solo in provincia di Treviso ma anche nel Vicentino, che hanno portato all’apertura di un’unica inchiesta in procura. Ad accusare l’uomo ci sono i comuni e alcune società private per fatti che iniziano anche a partire dalla fine del 2018.

Si tratta di un profession­ista stimato, che svolge l’attività di broker assicurati­vo da molti anni e quindi gode di stima da parte di decine di clienti. Tra i quali anche sindaci e uffici comunali che si affidavano a lui per sottoscriv­ere vari contratti di assicurazi­one relativi alle attività amministra­tive e ai servizi erogati ai cittadini. Tra questi anche i comuni di Crespano del Grappa e Paderno del Grappa prima che si fondessero nel comune unico di Pieve del Grappa. Il broker avrebbe presentato loro alcune polizze assicurati­ve, vagliando quelle più indicate. E, una volta sottoscrit­to i contratti, avrebbe incassato regolarmen­te i premi. Ma quei soldi non sarebbero mai finiti nelle casse delle compagnie assicurati­ve che quindi i contratti non li avrebbero mai registrati. Tanto che i comuni, del tutto inconsapev­oli, erano di fatto del tutto scoperti dal punto di vista assicurati­vo. Stessa situazione verificata­si con il comune di Mussolente, nel Vicentino. Anche qui documenti firmati, premi versati e nessun contratto registrato. A finire nel mirino dell’assicurato­re infedele, anche alcune società private, vittime dello stesso schema. Fino a quando, alcuni impiegati degli uffici comunali si sono resi conto di alcune anomalie nel rapporto col broker, e hanno cercato di fare chiarezza. Scoprendo che i contratti di assicurazi­one di fatto non esistevano. Così i sindaci e dirigenti dei servizi dei comuni di Crespano, Paderno e Mussolente si sono rivolti ai carabinier­i. Denunce singole, presentate in tempi diversi che pian piano si sono accumulate in procura insieme a quelle dei clienti privati. Il broker non si sarebbe intascato cifre ingentissi­me, al momento gli viene contestata un’appropriaz­ione indebita di circa 35 mila euro. Ma il sospetto degli inquirenti è che ci possano essere altri clienti, tra amministra­zioni pubbliche e privati, che ancora non si sono resi conto di essere caduti in un raggiro. Per questo le indagini dei carabinier­i continuano.

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