Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
Benny il barista lancia l’appello: «Il Covid uccide fate attenzione»
TREVISO Niente multe a Treviso, assembramenti «contenuti» e nessuna situazione pericolosa, ma i controlli delle forze dell’ordine si sono confermati essenziali: la presenza degli agenti in auto, in bici e a piedi ha messo qualche freno necessario alla voglia di movida. Il primo week end è stato un test duro, qualche locale ha chiuso prima perché non riusciva più a gestire la mole di avventori festanti. Se in orario aperitivo la città risponde con ordine, dopo le 22.30 l’affluenza aumenta e per gli operatori in campo (polizia locale, questura, carabinieri e guardia di finanza) significa pattugliamento serratissimo, per invitare gestori e clienti a rispettare le regole. Sono stati controllati 60 locali e un’ottantina di persone; alcuni casi saranno sottoposti a verifiche ma per lo più sembra che le scene degenerate di Verona e Padova non siano di casa a Treviso. «C’è stata qualche criticità fra le 11 e mezzanotte – spiega il comandante della polizia locale Andrea Gallo – ma grazie alla collaborazione con gli esercenti e gli steward, e grazie all’ottimo lavoro fatto dagli agenti, le serate possono svolgersi in sicurezza. Ci concentriamo su prevenzione, controllo e sensibilizzazione per evitare gli assembramenti Fino a sabato sera non sono state elevate sanzioni». Ma è proprio uno dei lavoratori del settore, un uomo che sta dietro e non davanti al bancone, che fa partire un appello di cuore ai giovani e giovanissimi. Benny (all’anagrafe Cadorin Paolo, in foto), dalla Terrazza San Tomaso guarda i ragazzi che affollano le piazze. «Si comporta così chi non è stato toccato vicino da questa epidemia – dice -. Ho perso un carissimo amico, un fratello, per colpa di questo Covid-19. Quando abbiamo riaperto il locale l’abbiamo fatto anche per poter lavorare, dopo due mesi di chiusura. Per questo chiedo a tutti, giovani e meno giovani, di stare attenti, portare pazienza per un altro mesetto, come ci indicano i medici. Se i contagi ripartiranno dovremo chiudere di nuovo».