Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
Benazzi inaugura il primo Consiglio Il Pd duro: «Bocciò il piano Crisanti»
Conte ai dem: «Ringrazio Gobbo e Gentilini per il sostegno in questi mesi, Manildo è sparito»
TREVISO Tutti separati e con mascherine, ma gli storici banchi non bastano per tenere il distanziamento e così qualcuno finisce su un tavolino o su una sedia isolata. Regole rispettate nel primo consiglio comunale «in presenza» a Treviso, non serve la formula video-chat del mese scorso, ma il Covid non è ancora scomparso dalle discussioni. Ieri si doveva parlare del documento urbanistico del sindaco ma quasi tutti si sono concentrati sull’emergenza epidemica con scambi di complimenti fra sindaco e consiglieri (della maggioranza) e puntualizzazioni anche piccate e polemiche (dall’opposizione).
La minoranza ha presentato un documento elaborato dal consigliere Nicolò Rocco del Pd, consegnato al dg dell’Usl 2 Francesco Benazzi che ieri sera è intervenuto a Palazzo dei Trecento per una breve relazione. «Abbiamo avuto casi importanti durante l’epidemia, ora li stiamo rivedendo ma alla luce delle cartelle rifarei tutto quello che abbiamo fatto, siamo riusciti a contenere grandi focolai a Conegliano e Vittorio Veneto e non abbiamo avuto casi più numerosi che in altre province – ha spiegato il dg -. A Treviso i contagi attualmente sono lo 0,5 per mille, in Veneto la media è 0,7 Continuando a rispettare le regole andiamo verso il contagio zero, ma dovremo convivere con questo virus per almeno un paio d’anni. L’importante è isolare e tracciare, preferendo l’assistenza domiciliare». Siccome non c’è stato spazio per la discussione, il centrosinistra ha consegnato il documento in cui evidenzia – rimarcando la contrapposizione tecnico-politica fra la Regione e il professor Crisanti – che «i risultati del Veneto sono stati possibili grazie alle azioni specifiche del prof Crisanti, dell’università di Padova e della rete dei laboratori di microbiologia, per le intuizioni avute fino ad ora» ritenendole «un ravvedimento rispetto a una prima chiusura alle proposte del professore». Adesso che i casi sono in netto rallentamento e la Marca sente meno la pressione del Covid, la tregua finisce e la frattura si riaccende. In particolare perché, sottolinea Rocco, «Benazzi nel consiglio comunale del 22 febbraio approvava la risposta della Regione a Crisanti bocciando i test sugli asintomatici, e rispondendo che le mascherine per il personale sanitario erano poco utili se non in presenza di sintomatici». Era tre mesi fa, ma sono parole che pesano e il Pd ne chiede conto: «È necessario oggi rafforzare l’integrazione socio-sanitaria del sistema sanitario veneto a prevalenza pubblica. Serve un piano straordinario per la salute mentale e psicologica, l’intensificazione della campagna vaccinale antinfluenzale e misure eccezionali di prevenzione nel caso di una futura ondata epidemica, con un maggiore ricorso ai tamponi». Ma anche il sindaco Mario Conte si è tolto un sassolino dalla scarpa: ha ringraziato ufficialmente chi gli ha dimostrato sostegno in questo periodo difficile con telefonate o sms, «gli ex sindaci Gobbo e Gentilini», ma ringraziando «anche gli ex sindaci che non si sono mai fatti sentire» alludendo al suo predecessore Manildo, «mentre altri, come Grigoletto, mi hanno dato il loro supporto». Come prevedibile, questo ha generato un po’ di imbarazzo nel Pd trevigiano.