Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
Intesa condannata a risarcire un cliente di Veneto Banca «Ma per i soci veneti non vale»
MONTEBELLUNA Con i suoi risparmi di insegnante aveva chiesto alla sua banca di fiducia di fare investimenti con rendimenti sicuri, acquistando titoli che garantissero il suo capitale per il futuro. Invece si è ritrovato con azioni di Veneto Banca che, da un giorno all’altro, non valevano più niente. Per questo un insegnante di 60 anni residente a Brindisi ha fatto causa a Banca Apulia (del gruppo di Veneto Banca) che quelle azioni gliele aveva vendute. E ha vinto. Il giudice ha riconosciuto che l’istituto di credito ha violato le norme bancarie in materia di corrette informazioni traendo così in inganno il cliente. Per questo il tribunale ha condannato Banca Intesa Sanpaolo che nel 2017 ha acquisito l’istituto di credito pugliese all’interno dell’operazione di liquidazione di Veneto Banca - a risarcire l’investitore di quasi 82 mila euro. La sentenza è stata pronunciata il 26 maggio scorso dal tribunale di Brindisi, sulla causa promossa dall’insegnante che, assistito dall’avvocato Emilio Graziuso del coordinamento Confconsumatori, quei titoli li aveva comprati tra il giugno 2010 e il giugno 2013 da Banca Apulia della quale era cliente. «Il mio assistito, avendo un basso livello di esperienza finanziaria, aveva chiesto di investire i suoi risparmi in titoli sicuri – spiega il legale -. Invece gli avevano fatto acquistare azioni di Veneto Banca, senza spiegargli che si trattava di un investimento ad alto rischio anche in termini di disinvestimento». Solo quando era scoppiato il caso Veneto Banca con le inchieste giudiziarie, il default e la liquidazione coatta, l’insegnante si era reso conto di dove fossero finiti i suoi risparmi e del fatto che il loro valore si era praticamente azzerato. Assistito da Confconsumatori ha quindi deciso di procedere contro la banca nel tentativo di recuperare quanto perso. Tentata inizialmente senza successo una via di componimento bonario ha fatto causa a Banca Apulia. «In giudizio la banca che aveva venduto i titoli come intermediaria – continua l’avvocato Graziuso -, non è riuscita a dimostrare di aver agito correttamente e il tribunale ha riconosciuto la violazione degli obblighi informativi e della responsabilità per la vendita delle azioni Veneto Banca con conseguente diritto al risparmiatore al risarcimento integrale del danno patito». Risarcimento che, dopo la fusione con Banca Apulia, è ora dovuto da Banca Intesa Sanpaolo. Una sentenza destinata a fare giurisprudenza per i clienti di istituti di credito che, in via intermediaria, hanno venduto i titoli di Veneto Banca. «Per noi cambia poco o nulla con questa sentenza» spiega Andrea Arman del coordinamento Don Torta. «Il decreto sulla messa in stato di liquidazione di Veneto Banca è chiaro puntualizza Arman - Intesa si chiama fuori da ogni pretesa del risparmiatore per i danni causati dalla vendita delle azioni. Altro discorso riguarda Banca Apulia, che è di fatto stata acquistata. Vi è una intermediazione e una successione logica delle posizioni dovuta alla vendita. È una sentenza importante, ma non vale per chi ha acquistato direttamente da Veneto Banca le azioni che poi sono crollate».