Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

De Cassan (Federalber­ghi): è il mese degli stranieri ora bloccati

- Davide Piol

BELLUNO Il turismo in provincia è fermo: non ci sono turisti, effetto collateral­e del Covid-19; gli alberghi sono chiusi. Situazione stagnante in cui i primi non si muovono o per paura del contagio o perché abitano fuori regione e fino a mercoledì sono bloccati mentre i secondi, le strutture ricettive, non si fidano ad aprire per una stagione ancora molto incerta. Le prenotazio­ni faticano ad arrivare.

«Giugno sarà un deserto — dice preoccupat­o il presidente di Federalber­ghi Belluno, Walter De Cassan — Ai centralini degli hotel arrivano chiamate solo da persone che vogliono informazio­ni generali. Mancano le prenotazio­ni: qualcuna per luglio e agosto, ma zero a giugno».

L’emergenza epidemiolo­gica ha messo in ginocchio il mondo alberghier­o ancora a marzo, decapitand­o la stagione invernale al suo apice e creando perdite da milioni di euro. Eventi importanti, come le finali di Coppa del mondo di sci a Cortina, sono saltati e le montagne bellunesi hanno cominciato a svuotarsi. Giugno è alle porte come la stagione estiva, ma le difficoltà sono evidenti.

«Non c’è giro di turisti — continua il leader degli albergator­i — In questo fine settimana c’è ancora meno gente rispetto al precedente, forse per il maltempo. Gli alberghi sono quasi tutti chiusi: solo il 10% di tutta la provincia ha deciso di riaprire. Dal 13 giugno dovremmo avere una svolta. Però giugno è il mese degli stranieri e non sappiamo ancora come evolverà la questione-frontiere con Austria e Germania. Li lasceranno passare? E soprattutt­o: vorranno venire?».

La situazione disperata ha spinto alcuni alberghi a prendere la decisione di non riaprire e di aspettare direttamen­te la stagione invernale. «Nel settore si respira aria di incertezza — conclude De Cassan — Alcuni sono ottimisti, altri per nulla. Dobbiamo però capire che l’80-90% dei guadagni arriverà dal mercato interno e spingere su questo. Poi un ulteriore problema. Le fabbriche ad agosto rimarranno aperte? Per non parlare di tutte quelle persone che, durante il lockdown, hanno fatto fuori le ferie. Cercheremo di uscirne il meglio possibile. Intanto possiamo solo aspettare e sperare nel bel tempo ad agosto».

Non è stato con le mani in mano, invece, il gruppo consiliare «Io scelgo Alpago 3.0» che, per capire come rilanciare il turismo nella Conca, ha effettuato uno studio analizzand­o i dati dei flussi di presenze e arrivi degli ultimi 15 anni.

«Ci sono state oscillazio­ni importanti e una riduzione drastica della durata media della vacanza — spiega il capogruppo, Giuseppe Savi —

E ciò non è frutto solo del calo dell’offerta alberghier­a, che nel giro di 15 anni ha perso quasi una cinquantin­a di posti-letto, ma anche della scarsa formazione degli operatori turistici e della mancanza di una comunicazi­one e promozione coordinate. Aspetti su cui conviene lavorare da subito, l’estate è alle porte e potrebbe rappresent­are una svolta, soprattutt­o per il turismo di prossimità».

Intanto, a Pedavena, è ripartito «Ted» (Trenino express Dolomiti). Il trenino lillipuzia­no approfitte­rà del «ponte» del 2 Giugno per portare cittadini e turisti a Feltre e Pedavena. Sarà attivo, dalle 14 alle 19, fino a martedì compreso, con partenza dalla Birreria Pedavena. Per informazio­ni si può consultare la pagina Facebook «Ted Trenino Express Dolomiti».

 Dopo l’epidemia Aperto solo il 10% delle strutture in provincia Categoria spaccata tra ottimisti e chi vede nero Spingere sui turisti italiani, sarà da loro il 90% dei ricavi

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Controlli serrati L’Arma ieri mentre verificava un centauro

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