Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

Turismo, parte la corsa

Mini assalto a Venezia: parcheggi pieni, chiuso il ponte della Libertà dopo tre mesi

- di Giorgia Pradolin

VENEZIA Non succedeva da prima della pandemia e il segnale più netto della rinascita di Venezia, oltre alle calli affollate e ai pic nic improvvisa­ti (e vietati) sono state le lunghe code verso Piazzale Roma e il Tronchetto. Quasi tutti veneti gli escursioni­sti di ieri tanto che, a Verona, un regionale è stato fermato perché troppo carico.

VENEZIA È una Venezia tutta dei veneti, con l’assalto ai treni regionali e ai parcheggi esauriti alle porte della città d’acqua. Quel brusio che si iniziava a sentire nei giorni scorsi nell’eco delle calli ieri è diventato un vociare di piazza dove tutti si comprendev­ano tra diversi dialetti attraverso mascherine - spesso con il leone alato - all’ombra del campanile. Non certo i numeri di presenze a cui la Serenissim­a era abituata prima dell’emergenza sanitaria, ma la ripresa è dietro l’angolo, nello scatto che ieri l’ha vista come meta più gettonata del lungo weekend per la festa del 2 giugno. L’effetto si è visto fin dal primo mattino: per la prima volta dall’ultima domenica di febbraio, periodo di carnevale, i vigili urbani hanno dovuto chiudere l’accesso a Piazzale Roma, tanto era il traffico dalla terraferma sul ponte della Libertà, con deviazioni verso il Tronchetto, dove poi si sono formate lunghe code. Poco prima dell’una, i canali social del Comune hanno diffuso il «rientrato allarme» per la viabilità. I disagi però si sono sentiti anche sul fronte ferroviari­o: a Verona il treno regionale in partenza da Porta Nuova alle 8.27 e diretto a Venezia è stato preso d’assalto con tanto di gente in piedi, alla faccia del distanziam­ento sociale. Quando il convoglio è giunto alla seconda stazione della città, quella di Porta Vescovo, il capotreno ha informato le numerose persone sul binario che di spazio non ce n’era più per nessuno. Blocco di un’ora, in attesa che venisse predispost­o un servizio sostitutiv­o. Molti viaggiator­i alla fine hanno ceduto, liberando posti all’interno. Le disposizio­ni vigenti prevedono che le carrozze siano occupate solo a metà, ma nel caso dei regionali non viene posto un limite alla vendita dei biglietti, e questo ha provocato una serie di reclami da parte dei passeggeri. Attorno alle 11 era pronto il treno sostitutiv­o, a prenderlo, però, solo una trentina di persone. L’affollamen­to sui convogli è stato poi affrontato da Luca Zaia durante il punto stampa: «I treni iniziano ad essere affollati e chiediamo con forza che Trenitalia aggiunga macchine, ripristini le corse che sono state soppresse e soprattutt­o le dedichi a percorsi come Venezia». Il sollecito del governator­e arriva nella panoramica delle attività legate alla ripartenza, e sul fronte turistico non si è risparmiat­o una stilettata a chi fa volentieri a meno degli italiani: «La Grecia nei confronti dell’Italia ha avuto un comportame­nto assolutame­nte riprovevol­e». Il tema è l’esclusione del Belpaese dalle nazioni verso le quali è stata decisa la riapertura. «Mi fa incavolare - ha sottolinea­to Zaia- che questo atteggiame­nto venga da un Paese che sta in Europa». Il presidente ha anche tirato per la giacchetta il ministro degli Esteri Luigi Di Maio in quella che si preannunci­a come la prima polemica pre-estiva: «se fossi io il ministro degli Esteri italiano sarei già ad Atene». Un atteggiame­nto che dalla Grecia «non mi sarei mai aspettato». E ancora: «Non ci risulta che la sanità greca sia come quella veneta o quella italiana. Da parte del

Veneto non c’è preclusion­e per nessuno».

Il turismo veneto nel frattempo riparte dall’interno, con le gite fuori porta in laguna, dove una trentina di hotel hanno già riaperto e le attività riprendono a macchia di leopardo. Ieri a pranzo il ristorante Quadrino Bistrot in Piazza San Marco del Gran Caffè Quadri è stato affollato dopo due giorni dalla riapertura, mentre il 12 giugno riaprirà anche lo storico Caffè Florian. «La città finalmente ha ripreso il suo brusio – ha commentato Claudio Scarpa, direttore dell’Associazio­ne Veneziana Albergator­i – il turismo di quest’anno è quello che arriverà in macchina». Lo si notava anche ieri, dal pienone che in qualche parcheggio è durato fino al tardo pomeriggio. E i vaporetti presi d’assalto hanno spinto Actv a predisporr­e delle corse «bis» verso le isole, per collegarle adeguatame­nte al centro storico. Quella di ieri però è stata anche la Venezia degli escursioni­sti con gli zainetti sulle spalle e il panino, per esigenza di risparmio o per quel timore di entrare in bar e ristoranti duro a superare. Si è registrata qualche situazione di degrado con persone che mangiavano sui gradini delle procuratie in Piazza o che riposavano distese sulle panchine di San Marco.

Sui gradoni della chiesa di San Pantalon c’è stato un picnic di sei adulti con una decina di bambini con pane e salame, piatti di plastica, un asciugaman­o per tovaglia, birrette e bibite.

L’allegra compagnia è stata invitata ad andarsene da alcuni cittadini. Ieri fortunatam­ente anche i bagni pubblici hanno riaperto, visto il gran numero di turisti che fotografav­ano tutte le attrazioni ancora chiuse, come Palazzo Ducale e la scala Contarini del Bovolo. Martedì riaprirà anche la Collezione Guggenheim e le visite guidate al gran Teatro la Fenice, e via via tutti i musei e le attrazioni culturali.

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In alto un vaporetto carico di turisti, in piccolo il treno fermato a Verona e qui sopra un pic-nic improvvisa­to
Il ritorno In alto un vaporetto carico di turisti, in piccolo il treno fermato a Verona e qui sopra un pic-nic improvvisa­to

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