Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
Altra busta con minacce a Conte Scatta l’allarme, Comune isolato
Nel pacchetto firmato «ZZ» anche polvere bianca: 9 lavoratori controllati. Sdegno bipartisan
TREVISO Da fuori una semplice busta bianca indirizzata al sindaco, che passa per due uffici del municipio finendo nelle mani di una dipendente. All’interno una polverina sospetta, accompagnata da parole confuse, «twin towers», e la stessa sigla trovata in calce alla precedente lettera di minacce a Mario Conte un anno fa. E così ieri mattina poco dopo le 11 è scattato di nuovo il protocollo di sicurezza: il piano ammezzato è stato isolato, i dipendenti sottoposti a controlli sanitari, i servizi sospesi per oltre un’ora. Il dispiegamento di forze dell’ordine fra polizia di Stato, polizia locale e vigili del fuoco è stato massiccio e l’intero quadrante attorno a Ca’ Sugana è stato transennato. E tutto per una busta spedita da uno sconosciuto che si firma «ZZ». «Un gesto intimidatorio ma isolato di qualcuno che non condivide la mia linea o alcune idee politiche - ha commentato Conte -. Esprimo solidarietà nei confronti dei dipendenti comunali che, per colpa di qualche pazzoide, dovranno osservare particolari protocolli sanitari. Ho fiducia nel lavoro delle forze dell’ordine, che cercheranno di far luce sulla vicenda. Vado avanti a testa alta, sono sereno, non è stato mancato di rispetto a nessuno. Non ho paura, l’attenzione è sempre alta ma continuo con determinazione a fare il mio lavoro».
Le squadre di sicurezza sono arrivate pochi minuti dopo la segnalazione; i vigili hanno dovuto chiudere la viabilità da ponte San Francesco, dato che l’unica uscita passa proprio per la strada che è stata messa a totale disposizione dei mezzi di soccorso, mentre gli specialisti applicavano il protocollo. La lettera con la polvere bianca (quella del giugno scorso conteneva gesso) è stata portata in laboratorio. Le operazioni si sono svolte senza intoppi, anche se le misure dovute al Covid hanno reso ulteriormente delicato l’avvicinamento a persone e stanze. Il Suem è intervenuto per valutare le condizioni dei nove dipendenti venuti a contatto con la busta (ufficio protocollo, messi e spedizioni). Non è stato necessario portarli in ospedale.
«A Conte e ai lavoratori del Comune esprimo vicinanza e solidarietà - ha affermato il governatore Luca Zaia -. Di qualsiasi cosa si tratti, continua a esserci un brutto clima.
Intimidazione, aggressività, o peggio, minano la democrazia. Di sicuro non sarà questo episodio a condizionare l’azione amministrativa dell’amico Mario, ma non va comunque sottovalutato, perché è l’ultimo di una serie ormai lunga in Veneto. Mi auguro che i responsabili possano essere presto individuati e assicurati alla giustizia».
Hanno espresso vicinanza al sindaco esponenti politici di Lega, Fratelli d’Italia e Partito Democratico, la maggioranza e l’opposizione consiliare con parole di condanna per le minacce. Conte è anche il presidente di Anci Veneto, e interviene la vicepresidente dell’associazione: «Si tratta di un gesto grave e ignobile che va condannato con fermezza» dice Maria Rosa Pavanello a nome di tutta la struttura e dei sindaci veneti. Per Avviso Pubblico «le azioni intimidatorie rivolte a sindaci ed amministratori non sono tollerabili in una società democratica». Anche la presidente dei Comuni trevigiani Mariarosa Barazza invita a non sottovalutare i gesti contro i sindaci, «in prima linea a servizio della propria comunità, presi di mira da squilibrati». Sul caso indaga la Digos.