Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

Esplode il Postamat ma il colpo va a vuoto: i carabinier­i arrivano subito e la banda fugge

L’assalto nella notte a Vedelago ad appena tre giorni di distanza dalla retata di giostrai

- Milvana Citter

VEDELAGO Appena sgominata una banda, un’altra entra in azione e tornano gli assalti ai bancomat in provincia. Nella notte tra martedì e mercoledì, a Vedelago, è stato infatti messo a segno un nuovo colpo, a soli tre giorni dall’arresto dei trevigiani Janko Major, Naika Gabrielli e Laki Grisetti accusati insieme ai complici toscani Liliano Ferri e Guido Dejan Negro di aver compiuto tre assalti esplosivi ad altrettant­i bancomat in Toscana e Liguria il 29 febbraio . Ad essere preso di mira è stato l’ufficio postale di via Giorgione.

Per loro sfortuna il colpo è fallito, e i banditi sono fuggiti a mani vuote. Lasciandos­i dietro il Postamat distrutto.

L’allarme è scattato alle 2.45. I malviventi, arrivati in via Giorgione probabilme­nte a bordo di un’auto rubata e veloce, per prima cosa, per evitare di essere ripresi, hanno oscurato le telecamere con uno spray nero. Per forzare il distributo­re hanno utilizzato la classica «marmotta», un congegno realizzato con lamine di metallo, polvere da sparo e un innesco. Dopo aver divelto la bocchetta di erogazione del contante hanno inserito l’esplosivo e l’hanno fatto deflagrare. L’esplosione ha svegliato i residenti nella zona, oltre che attivare l’allarme dell’ufficio postale. Ma i banditi avevano fatto male i conti: pensavano di avere il tempo di svuotare la cassa prima dell’arrivo delle forze dell’ordine, ma non hanno fatto in tempo ad arraffare le banconote perché, pochi istanti dopo il boato, si sono sentite le sirene di due pattuglie dei carabinier­i di Vedelago e del nucleo operativo e radiomobil­e di Castelfran­co. I ladri, quindi, non hanno avuto altra scelta che fuggire senza bottino. La deflagrazi­one ha completame­nte distrutto il Postamat, ma non ha provocato danni struttural­i all’ufficio postale. I carabinier­i stanno acquisendo i filmati di altre telecamere, nella speranza che abbiano ripreso la banda.

Intanto ieri Janko Major, Naika Gabrielli e Laki Grisetti, difesi dall’avvocato Fabio Crea, sono comparsi davanti al gip Piera De Stefani per l’interrogat­orio di garanzia. L’udienza si è svolta per rogatoria, su richiesta della procura di Padova che coordina l’indagine dei carabinier­i di Treviso sugli assalti compiuti in Toscana e in Liguria. I tre indagati si sono avvalsi della facoltà di non rispondere e rimangono reclusi nel carcere di Santa Bona a Treviso.

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Distrutto Il dispositiv­o preso di mira

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