Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
Crolla il traffico di passeggeri L’aeroporto riaprirà in ottobre Doccia fredda per Treviso: «Voli concentrati a Venezia». Prenotazioni giù del 95%
TREVISO Voli assenti anche per tutta l’estate all’aeroporto «Antonio Canova», di Treviso. Lo ha comunicato ieri la Save, gruppo cui appartiene Aer Tre, cioè la società di gestione dello scalo, motivando la scelta con la fortissima contrazione del traffico turistico attesa per i prossimi mesi. Secondo Save, la chiusura potrebbe protrarsi per quattro mesi, dunque fino a ottobre.
Per giugno, si legge nella nota emessa nel tardo pomeriggio di ieri, nel sistema aeroportuale Venezia-Treviso la flessione dei passeggeri è prevista intorno al 95%, quota che potrebbe essere parzialmente compensata con l’avanzare dell’estate. Non abbastanza, tuttavia, da giustificare l’operatività di due scali vicini. Ma rendendo ragionevole l’ottimizzazione dei costi di servizio concentrando l’operatività sulla struttura maggiore, dunque sul «Marco Polo».
Si tratta di una notizia che ha sorpreso solo fino ad un certo punto il sindaco di Treviso, Mario Conte, il quale non ha potuto che riconoscere come «con le frontiere chiuse pretendere la riapertura del Canova non sarebbe realistico. Però - sottolinea il primo cittadino - ho avuto una conversazione con il presidente di Save, Enrico Marchi, il quale mi ha assicurato sul fatto che il piano di investimenti definito in precedenza sull’aerostazione continuerà. Anzi, a breve avremo un appuntamento per pianifitraduce care gli step dello sviluppo».
La prosecuzione della paralisi del Canova, in sostanza, non è che una delle molte facce della crisi del comparto turistico provocata dall’epidemia e che la Cna di Treviso in numeri. Il calo dei ricavi previsto per le imprese del settore che operano nella Marca per il 2020 per l’organizzazione artigiana sarebbe pari al 71% rispetto allo scorso anno (mentre nel 2019 arrivi e presenze aumentarono, rispettivamente, del 56% e del 52%) e questo in base ad un’indagine effettuata su un campione di imprese associate. Per il direttore, Giuliano Rosolen, è apprezzabile «l’annuncio del presidente della Regione, Luca Zaia, rispetto ad una campagna mediatica per il rilancio del litorale, purché si pensi non solo alle spiagge ma anche alle caratteristiche del turismo che negli anni si è consolidato nelle province interne come, appunto, Treviso».
Per questo, la Cna chiede un piano di sostegno al turismo che comprenda un taglio dell’addizionale regionale Irpef e contributi a fondo perduto per gli affitti degli immobili, in modo da consentire alle attività alberghiere ed extra-alberghiere «di far fronte alle spese per l’adeguamento alle norme di sicurezza e al distanziamento sociale e compensare il crollo dei fatturati».
Il Comune
«Ma il presidente Marchi ci ha assicurato che l’ampliamento si farà comunque»
Il turismo
La Cna: «Le imprese perderanno il 71% degli incassi, servono provvedimenti»