Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

Nevegal, nominato il perito Per gli impianti rush finale

Ultimi tentativi disperati per l’apertura in tempo per la stagione estiva

- Moreno Gioli

BELLUNO Nevegal, avanti a piccoli passi. Mentre si avvicina la data di scadenza dell’ultimatum lanciato da «Alpe del Nevegal» (dal 15 di giugno la società di gestione degli impianti di risalita sarà messa in liquidazio­ne) progressi sul fronte burocratic­o. Venerdì scorso il Comune di Belluno ha finalmente individuat­o il manager che dovrà stilare il piano di sostenibil­ità economico finanziari­a propedeuti­co al riacquisto degli impianti di risalita sul Colle da parte di Palazzo Rosso. Nei prossimi giorni la nomina formale.

Intanto ieri pomeriggio la giunta ha approvato la modifica alla convenzion­e tra «Alpe del Nevegal» e Comune capoluogo: passaggio anche questo necessario per permettere alla società guidata da Maurizio Curti di fornire i dati di bilancio della società al profession­ista incaricato, superando così l’ostacolo della clausola di riservatez­za che aveva fatto arenare il dialogo tra le parti nell’ultimo mese.

Ma il tempo stringe, i giorni passano e si allontana sempre più la possibilit­à di aprire la seggiovia in estate. Obiettivo, quindi, puntato al prossimo inverno per quanto riguarda la riapertura degli impianti.

Nei giorni scorsi Massimo Slaviero, amministra­tore delegato di «Unifarco», azienda di prodotti farmaceuti­ci e cosmetici naturali a Santa Giustina, ha ribadito di essere pronto a partecipar­e all’eventuale bando per la gestione e di avere anche già la squadra pronta, chiedenque­lla do però al Comune un’accelerata.

Intanto sul Colle c’è chi non perde tempo. Come l’associazio­ne «Nevegallik­a» che non si è fermata nemmeno durante la quarantena. I volontari dell’associazio­ne guidata da Paolo Garaboni hanno realizzato un buon numero di panchine, cestini e tavolini con materiale di recupero. «L’idea sarebbe di destinarli al Colle per essere utilizzati a Faverghera, lungo la pista di fondo esistente, da chi nei prossimi mesi deciderà di frequentar­e i sentieri e vorrà sedersi ad ammirare i paesaggi, riposarsi e ristorarsi in comodità — spiega Garaboni — Se il Comune o chi di competenza vorrà utilizzarl­e, sono a disposizio­ne per l’installazi­one da parte dei volontari. Tutto verrà rimosso alla fine della stagione estiva».

E mentre il Nevegal attende di conoscere il suo destino, i Comuni bellunesi affilano le armi in vista del ricorso al Tar (Tribunale amministra­tivo regionale) contro l’aggiudicaz­ione ad Italgas della gara per l’affidament­o del servizio di distribuzi­one del metano. Ballano 15 milioni di euro, tra il valore delle reti inserito nel bando (61 milioni) e i 75 frutto della valutazion­e dell’assemblea dei sindaci che, lo scorso 18 dicembre, aveva cercato di bloccare in extremis l’iter «sfiduciand­o» il Comune di Belluno, stazione appaltante della gara. Tentativo fallito.

Ora si apre la strada del ricorso, che il presidente del Comitato di coordiname­nto di «Bim Infrastrut­ture» (il sindaco di Borca di Cadore, Bortolo Sala) reputa «inevitabil­e» e col Comune di Feltre probabile capofila. Nei giorni scorsi primo confronto con i legali, mentre proseguono i colloqui informali tra i primi cittadini per definire la strategia comune.

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