Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
Electrolux, scontro sugli straordinari al sabato Il nodo è la mascherina
I sindacati: «Ffp2 pesanti, servono più pause»
SUSEGANA (TREVISO) La domanda è rimasta costante anche nei mesi del lockdown e il numero di pezzi di frigoriferi di alta gamma da far giungere ai clienti deve essere recuperato entro la fine dell’estate. Ma alla Electrolux azienda e sindacati non trovano un accordo per sei ore di straordinario in ciascuno dei prossimi dieci sabati. È l’esito del confronto che si è svolto ieri nella sede di Susegana, rimasta chiusa per un mese e mezzo e quindi riaperta prima con una settimana di presenza volontaria, dal 27 aprile, e quindi, dal 4 maggio, con tutta la capacità produttiva richiesta dagli ordini. Cioè praticamente al 100%, con tanto di integrazione di 35 operai a termine visti gli obiettivi posti per il 2020 rimasti immutati. Fra i «pezzi» da realizzare esiste una fascia «premium», più sofisticata e per la quale è stata allestita in modo speciale la «linea 2», cioè quella alla quale ora si chiedono prestazioni extra. Per farla funzionare servono 70 addetti e la loro disponibilità su base volontaria, in realtà, era già stata individuata sabato scorso. Ma, per una maggiore certezza, l’azienda aveva nei giorni scorsi chiesto ai sindacati ed alle Rsu di valutare l’opportunità di sottoscrivere un accordo. Una via, peraltro, grazie alla quale si metterebbe nero su bianco un maggiore compenso di due euro l’ora per ciascun operaio che entrasse in fabbrica alle sei del sabato mattina per terminare alle 12, da qui a Ferragosto. Non se n’è fatto nulla e la pietra d’inciampo è stata ancora una volta la mascherina Ffp2, già protagonista delle proteste dei giorni scorsi. Il dispositivo di protezione che la multinazionale svedese ha distribuito a tutti i dipendenti non piace perché rende faticoso respirare ed è difficilmente sopportabili per tutte le otto ore dei turni normali. I sindacati hanno chiesto più volte di poter indossare le più leggere, ed ugualmente regolari, «chirurgiche» oppure di aggiungere ai turni pause supplementari per smaltire gli sforzi. Ricevendo però sempre risposte negative. Così le Fpp2 – o, meglio, le pause – sono diventate la leva della contrattazione di ieri. «Se c’è la disponibilità a ragionare – rileva il segretario generale della Fiom Cgil di Treviso, Enrico Botter – l’accordo sugli straordinari lo si può trovare. Ma farci gestire così passivamente nella grammatica sindacale è un errore». Meno rigoroso appare Antonio Bianchin, leader della Fim Cisl, secondo il quale ci sarebbero state altre dimensioni su cui poter individuare una convergenza, «compresa quella di pagare i due euro l’ora in più, retroattivamente, anche ai volontari di sabato scorso». Ma Cgil e Uil insieme hanno la maggioranza e il tavolo si è chiuso senza esito.
Botter Cgil L’accordo sugli straordinari si può ancora trovare
Bianchin Cisl
Si può trattare sui due euro l’ora in più retroattivi