Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
Infrastrutture grandi cantieri già ripartiti
Avanzano anche Tav, terza corsia della A4 e Bretella aeroportuale
L’emergenza sanitaria è calata anche sui cantieri delle grandi infrastrutture ma quasi sempre per un poche settimane. Tanto che a inizio della prossima si apriranno il tratto della Pedemonatana fra Breganze e Malo, il casello di Breganze e la viabilità complementare con la Strada provinciale 46. Procedono anche i cantieri per la terza corsia in A4 con il lotto fra Alvisopoli e Palmanova pronto a luglio e i lavori già avviati sull’ultimo lotto che da Alvisopoli arriverà a Portogruaro e San Donà. All’appello mancano ancora molte opere ferme a Roma, parte della Tav e Treviso Mare.
VENEZIA Fosse un film, quello delle infrastrutture strategiche del Veneto da febbraio a oggi, partirebbe con immagini in slow motion per finire con un time lapse sincopato. L’emergenza sanitaria che ha paralizzato il mondo non ha certo risparmiato i cantieri ma a Fase 2 ampiamente superata, però, è già tutto un fermento di commissioni, ordini del giorno Cipe (Comitato interministeriale di programmazione economica) e pressing della Regione sul Mit (ministero delle Infrastrutture e Trasporti).
Pedemontana
Lo stop ai cantieri della superstrada è stato davvero ridotto. Il blocco totale è durato una sola settimana, a partire dal 12 marzo. Poi si è ripreso solo al 50% perché gli operai, molti del Sud, erano tornati a casa e hanno dovuto seguire la trafila della quarantena. Subito dopo Pasqua, si era già tornati al 100% con tutti e 1.600 gli operai al lavoro. Una curiosità: anziché in dormitori con camere da due e in mensa, vitto e alloggio sono stati garantiti da hotel e trattorie affittate in blocco. Il ritardo è stato minimo. Quanto basta, però, per far slittare probabilmente la fine dei lavori ai primi mesi del 2021 anziché a fine dicembre. Lo stato dell’arte è questo: nei primi giorni della prossima settimana si inaugurerà la tratta che si aggancia all’A31 e arriva fino a Malo ma anche la viabilità complementare che dal casello di Malo arriva alla Sp 46 e il casello di Breganze. Un tratto di 20 km che permette di ridurre i tempi di percorrenza da Malo a Breganze, all’ora di punta, da 25 minuti a 6-7 minuti. «In più - spiega l’ingegner Elisabetta Pellegrini dell’Unità di Progetto - dall’A31 all’A27 è stato fatto un lotto molto funzionale e connesso. Resta monco il collegamento dall’A4 all’A31 che non ha funzionalità piena a causa dei sequestri sulla galleria di Castelgomberto ma ci auguriamo si sblocchi presto». Con il dissequestro la conclusione dei lavori sarebbe rapida visto che i manufatti sono praticamente pronti, mancano soprattutto gli asfalti drenanti (molto costosi) ma su 300 milioni di costo per la galleria, il 78% di lavori è già stato realizzato. L’altro lotto su cui si lavora alacremente è la BreganzeBassano tanto che i turni per le ferie non rallenteranno il cantiere.
Alta velocità
L’Alta Velocità/Alta Capacità (Av/Ac) si è rimessa in moto da mesi ormai. Si lavora sul tratto più complesso causa galleria di Lonato, fra Brescia e Verona. Di recente è stato approvato dal Cipe in via definitiva il progetto preliminare per il «nodo Verona Est» (380 milioni e 4 anni di lavori). Sull’aggancio a Nord per l’altro corridoio europeo, quello del Brennero, c’è lo studio di fattibilità e si sta concludendo l’accordo con i comuni coinvolti, Regione, Provincia e Rfi per il progetto finale entro l’anno. Salutata l’era Toninelli, la Regione sta col fiato sul collo a Rfi tanto che sulla tratta Verona-Bivio Vicenza (su cui il general contractor Cepav
Due cederà il posto a Iricav Due) c’è già un progetto esecutivo ma manca l’Atto Integrativo (2,7 miliardi e 7 anni di lavori). Segue l’«Attraversamento di Vicenza (in corso l’istruttoria del Mit per portare il progetto preliminare al Cipe, 805 milioni, oltre 6 anni di lavori). Nebbia fitta, invece, sul tratto conclusivo, VicenzaPadova (1,3 miliardi), che è ancora poco più di una linea tracciata sulle mappe. O, per dirla con Rfi «Al momento non sono in corso attività su questo lotto».
Bretella aeroportuale
Esiste un pacchetto di opere con una data di scadenza più stringente di altre, quelle legate ai fondi Cipe dedicate ai giochi olimpici invernali 2026 Milano-Cortina fra cui anche la bretella ferroviaria di 8 km che collega Mestre con la linea Venezia-Trieste all’aeroporto Marco Polo. Scadenza vincolante pena la perdita dei fondi stessi. Parliamo di 475 milioni per un’opera che corre per la metà o quasi in trincea e galleria. La realizzazione sarà affidata a Rfi Italfer ed entro la settimana, sul progetto definitivo, si innesteranno le osservazioni. Fra i nodi da sciogliere, alcuni quartieri che, come fu per il casello di Vetrego ai tempi del Passante, rimarrebbero tagliati fuori dalla ferrovia.
Terza corsia
Poi c’è l’A4, pre Covid un serpentone ininterrotto di auto e tir sia sul tratto veneto che friulan-giuliano. Su quest’ultimo oggetto dei lunghi lavori per realizzare la terza corsia, il blocco causa lockdown si è limitato al periodo dal 16 marzo al 22 aprile. Entro luglio si completerà il lotto fra Alvisopoli e il nodo di Palmanova. Ma si sta già lavorando sul primo sub lotto Portogruaro Alvisopoli del secondo lotto
Alvisopoli-San Donà. I cantieri dovrebbero essere chiusi entro il 2021. Sull’ex BresciaPadova il Covid ha rallentato il nuovo casello di Montecchio (aggancio con Pedemontana, lavori ripresi il 4 maggio) mentre si comincia a ragionare, ma per ora sono semplici «si dice», sull’ipotesi di una quarta corsia reale, non dinamica.
Treviso Mare
Potrebbe essere la volta buona anche per lo sblocco della Treviso-Mare congelata con lo scandalo Mose. Le due buste per il project financing, una dell’ormai scomparsa Adria Infrastrutture e una dei Dogliani, i costruttori della Pedemontana, potrebbero essere tolte dalla cassaforte se, come pare, il project sarà spedito entro giugno dal Mit al Cipe per essere licenziato.
Cortina
Il lockdown ha portato con sé il posticipo dei Mondiali di Sci dal 2021 al 2022 e, almeno per il completamento della viabilità verso Cortina, potrebbe non essere un male. Ci lavora Anas mentre gli impianti a fune sono a buon punto.
Venezia
Venezia resta al palo, non c’è alcun aggiornamento da parte del Mit sulla soluzione al problema Grandi Navi e neppure all’urgente «Protocollo fanghi» per l’escavo dei detriti dai canali il cui iter sul territorio si è concluso a febbraio. Mancano, con grande disappunto della Regione, solo le firme del Mit e dell'Ambiente.
Stop ridotto Alcune opere strategiche si sono fermate solo per poche settimane