Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
Al via i lavori nel «cimitero dei computer»
Monastier, dopo 30 anni è stata risolta l’annosa questione della discarica
MONASTIER Dopo quasi trent’anni, anche la spinosa questione del «cimitero dei computer» trova una soluzione: ieri sono iniziati i lavori per la pulizia dell’area su cui sono ammassati, accatastati e abbandonati materiali tecnologici per circa novanta tonnellate. Vecchi e vecchissimi pc, monitor, telefoni, macchine da scrivere e batterie mai smaltiti, posizionati uno sopra l’altro da un accumulatore seriale che ne prelevava pezzi di ricambio ma diventati nel tempo una montagna alta due metri di rifiuti senza padrone o meglio, senza nessuno che li smaltisse in modo corretto. Ora invece Contarina, i Comuni di Monastier e San Biagio (che si dividono la competenza territoriale lungo le rive del Meolo) e l’avvocato Chiaventone (curatore testamentario della proprietà) hanno trovato la quadra per lo sgombero e per il pagamento dell’operazione. In dieci giorni un caso delicato troverà finalmente una risposta. Nel 2014, quando la vicenda è stata denunciata per la prima volta, erano già state raccolte e conferite alle discariche più di 70 tonnellate di rifiuti elettronici, circa 300 metri cubi di componenti; nel 2018 ne erano state raccolte altre 55 tonnellate, ma era solo poco più di metà di quel gigantesco accumulo a forte rischio ambientale. I due sindaci Paola Moro e Alberto
Cappelletto si sono impegnati con determinazione a mettere in sicurezza un’area che era verde, un giardino circondato di alberi e passeggiate lungo il canale, diventato una discarica visibile anche su Google Maps. Ora, dicono i Comuni, «smaltendo i rifiuti in un apposito impianto restituiamo alla natura il suo spazio». E assicurano la massima vigilanza affinché «scempi del genere non possano più avverarsi, è cruciale nel progetto di un futuro sostenibile».